Mr. Morfina: un viaggio cinematografico oltre il dolore di Berk e Olsen - ©ANSA Photo
Il 12 marzo 2025 ha segnato l’uscita nelle sale cinematografiche italiane di “Mr. Morfina”, un film d’azione diretto da Robert Olsen e Dan Berk, noti per il loro lavoro nel cult “Villains”. Con un budget di 18 milioni di dollari, il film si colloca in quel limbo di produzioni a medio costo che, pur non aspirando a diventare fenomeni culturali, riescono comunque a farsi notare nel panorama cinematografico.
La trama ruota attorno a Nathan Caine, interpretato da Jack Quaid, un assistente direttore di banca che soffre di una rara condizione genetica che gli impedisce di percepire il dolore, il caldo e il freddo. Questo elemento di fantasia scientifica si intreccia con una storia d’amore quando Nathan incontra Sherry, interpretata da Amber Midthunder, una nuova collega. Tuttavia, la loro connessione viene interrotta da una rapina in banca, durante la quale Sherry viene presa in ostaggio da tre criminali. Nathan, costretto a reagire, utilizza la sua condizione unica come arma per salvare la giovane.
Nonostante le premesse intriganti e l’originalità dell’idea, “Mr. Morfina” si ferma a un passo dal diventare un film memorabile. Le sequenze promozionali, che mostrano Nathan infilare la mano in una friggitrice, avevano fatto presagire un livello di body horror ben più elevato, ma il film si mantiene su toni relativamente sobri, rendendolo più godibile che sorprendente. Questo approccio moderato rappresenta un limite, poiché la mancanza di audacia nel superare i confini del genere lo rende un’opera piacevole, ma non rivoluzionaria.
Una delle qualità più apprezzabili del film è il ritorno a un tipo di cinema d’azione che propone idee originali, un aspetto sempre più raro nel panorama attuale, dominato da franchise già consolidati. Jack Quaid si distingue nel ruolo di Nathan, incarnando alla perfezione l’eroe improbabile: un uomo comune che si ritrova coinvolto in una situazione eccezionale. La sua evoluzione da impiegato timido a combattente risoluto è resa credibile grazie alla sua abilità di mantenere un tono ironico e accessibile, che permette al pubblico di empatizzare con il personaggio.
Amber Midthunder, già nota per il suo ruolo in “Prey”, offre una performance intensa e carismatica, in particolare nel terzo atto del film, mentre Jacob Batalon, nel ruolo del “tizio sulla sedia”, aggiunge un tocco di leggerezza, riuscendo a rendere il suo personaggio credibile anche quando la sceneggiatura lo porta in direzioni inaspettate.
Uno degli elementi narrativi più interessanti è l’uso della disabilità di Nathan come una sorta di superpotere. Questo espediente consente di creare immediatamente empatia con il protagonista, rendendo la trama più coinvolgente, nonostante si muova su binari classici tipici del genere: salvataggio, inseguimenti, combattimenti. Tuttavia, nonostante le variazioni interessanti, il film non riesce mai a spingersi oltre il confine del convenzionale.
Il lato comico del film, purtroppo, risulta meno riuscito. Le battute, sebbene recitate con brio, raramente riescono a strappare una vera risata. Le gag fisiche e le scene d’azione più estreme funzionano meglio dell’umorismo verbale, che spesso scivola nel banale. Un maggiore coraggio nella scrittura comica avrebbe giovato all’intera esperienza.
Dal punto di vista registico, Olsen e Berk mantengono un ritmo serrato e coinvolgente. La narrazione non si dilunga e rimane consapevole della fragilità della propria premessa. Alcune sequenze d’azione sono ben congegnate e inventive, come quella che coinvolge il vetro in modo originale o l’epilogo che presenta una ferita inquietante al polso di Nathan. In questi momenti, il film trova il suo ritmo e riesce a regalare al pubblico delle vere scariche di adrenalina.
Tuttavia, nonostante questi picchi, “Mr. Morfina” resta un’opera che si accontenta. Pur avendo tutte le potenzialità per diventare un piccolo cult, il film sceglie la strada più sicura. In un’epoca in cui le grandi produzioni sembrano essere l’unica via per il successo, vedere un prodotto che osa proporre un’idea nuova, anche se imperfetta, è sempre un sollievo.
In sintesi, “Mr. Morfina” si presenta come una visione ideale per un sabato pomeriggio al cinema: intrattiene senza stupire, diverte senza rivoluzionare. Le performance di Quaid e Midthunder arricchiscono un film che, pur rimanendo nella comfort zone, dimostra che c’è ancora spazio per l’action movie fuori dagli schemi. Con il suo mix di elementi classici e originali, “Mr. Morfina” potrebbe riservare piacevoli sorprese agli spettatori in cerca di un’uscita leggera e divertente.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di “Mr. Morfina”, nei cinema dal 27 marzo.
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