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David Bowie e il rimpianto per il suo ruolo in Fuoco cammina con me

Il 3 giugno 1992, il film prequel di Twin Peaks, intitolato Fuoco cammina con me, venne proiettato nelle sale cinematografiche, portando con sé un carico di aspettative e misteri. Diretto dal geniale David Lynch, il film ha rappresentato un’esperienza cinematografica unica, ma anche controversa. Tra le innumerevoli sorprese che il film ha da offrire, spicca senza dubbio la breve, ma memorabile apparizione di David Bowie nei panni di Phillip Jeffries. Un personaggio enigmatico e criptico, la cui presenza ha sollevato più domande che risposte.

L’interpretazione di David Bowie

Il personaggio di Phillip Jeffries viene introdotto dall’Agente Dale Cooper, interpretato da Kyle MacLachlan, e il suo apparire è accompagnato da un accento del Sud degli Stati Uniti. Jeffries accusa Cooper di non essere chi afferma di essere, prima di sfociare in un comportamento erratico e confuso, lasciando il pubblico disorientato. Il modo in cui Bowie interpreta Jeffries è tanto affascinante quanto inquietante, rendendo il suo cameo uno dei momenti più memorabili e controversi del film.

Tuttavia, questo ruolo non fu privo di difficoltà per Bowie. In un’intervista rilasciata nel 1991 al Seattle Times, il cantante e attore espresse il suo dispiacere per il tempo limitato che ebbe a disposizione per sviluppare il personaggio. “Mi hanno incastrato. Ho girato tutte le mie scene in quattro o cinque giorni perché stavo facendo le prove del tour Tin Machine del 1991. Sono stato lì solo per pochi giorni,” dichiarò Bowie. Questa frustrazione è comprensibile, considerando la complessità e la ricchezza del mondo creato da Lynch.

Scene eliminate e misteri irrisolti

La durata effettiva del suo intervento nel film è di meno di un minuto, eppure Bowie sentiva di non aver potuto rendere giustizia a un personaggio così sfaccettato. Con la pubblicazione nel 2014 di The Missing Pieces, una raccolta di scene eliminate e materiali aggiuntivi da Fuoco cammina con me, emerse la verità: Bowie aveva effettivamente girato più scene di quelle che erano state incluse nel montaggio finale. Tra queste, ci sono segmenti in cui Jeffries si trova a Buenos Aires e interagisce con una misteriosa figura femminile di nome Judy.

Tuttavia, la scoperta di queste scene non ha portato a un chiarimento del personaggio; al contrario, ha complicato ulteriormente il mistero. In particolare, una scena in cui Jeffries terrorizza un facchino, costringendolo a una reazione imbarazzante, ha lasciato i fan ancora più confusi. La scelta di Lynch di mantenere alcuni elementi così criptici è parte del fascino di Twin Peaks, ma ha anche lasciato Bowie con un senso di insoddisfazione riguardo al suo contributo al film.

L’eredità di Phillip Jeffries

L’eredità di Phillip Jeffries non si esaurisce con Fuoco cammina con me. Venticinque anni dopo, il personaggio fa un ritorno in Twin Peaks: Il Ritorno, ma in una forma radicalmente diversa. Jeffries è trasformato in una gigantesca teiera di metallo, e la sua voce è sostituita da un doppiatore anonimo. Questo cambio ha suscitato molte discussioni tra i fan, alcuni dei quali si sono chiesti se Bowie avesse potuto riprendere il ruolo, considerando che era ancora vivo all’epoca della produzione del revival.

Contrariamente a quanto si possa pensare, Bowie non era stato escluso dal progetto per motivi di salute, ma aveva rifiutato di tornare. In un’intervista del 2017, David Lynch rivelò che Bowie non voleva ripetere l’accento del Sud che aveva usato in Fuoco cammina con me. “Credo che qualcuno gli abbia fatto sentire vergogna per il suo accento della Louisiana in Fuoco cammina con me, ma io lo trovo bellissimo,” disse Lynch. “Voleva che fosse rifatto da un attore autentico della Louisiana, quindi abbiamo dovuto farlo.”

La decisione di Bowie di non tornare ha avuto un forte impatto sull’universo di Twin Peaks. Da un lato, ha privato i fan di una possibile evoluzione del personaggio di Jeffries; dall’altro, ha conferito al suo ruolo un alone di mistero ancora più profondo. L’idea che un personaggio così enigmatico sia stato trasformato in un oggetto metafisico è perfettamente in linea con la visione di Lynch, che tende a sfidare la nostra comprensione e ad allontanarsi da spiegazioni semplicistiche.

La presenza di Bowie in Fuoco cammina con me e la sua successiva assenza in Twin Peaks: Il Ritorno hanno contribuito a cementare il suo status di icona culturale. Bowie non era solo un musicista; era un artista poliedrico la cui influenza si estendeva ben oltre i confini della musica, toccando film, teatro e arte visiva. La sua breve apparizione in un film di culto come Fuoco cammina con me è un testamento alla sua versatilità e al suo talento, ma è anche un promemoria del fatto che, a volte, il mistero e l’incomprensibile possono essere più affascinanti delle risposte.

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Luca Sereni

Sono un appassionato di cinema e teatro, con un amore profondo per la narrazione visiva e le emozioni che queste forme d'arte possono evocare. Da anni mi immergo nello studio della storia del cinema, esplorando le sue origini, le sue evoluzioni e l'impatto culturale che ha avuto nel corso dei decenni. La mia carriera nel giornalismo mi ha permesso di coniugare questa passione con la scrittura, offrendo ai lettori approfondimenti e analisi critiche su film, registi e tendenze artistiche. In VelvetCinema, mi dedico a raccontare storie che vanno oltre il grande schermo, analizzando il legame tra cinema e teatro, e come questi due mondi si influenzino reciprocamente. Ogni articolo è un'opportunità per condividere la mia curiosità e il mio entusiasmo, cercando di portare alla luce opere dimenticate e talenti emergenti. La mia missione è stimolare la conversazione e l'apprezzamento per il cinema, non solo come intrattenimento, ma come un potente mezzo di espressione artistica e sociale.

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