Scarface: il lato oscuro della rough cut svelato a Oliver Stone - ©ANSA Photo
L’uscita di Scarface, avvenuta il 9 dicembre 1983, ha segnato un momento cruciale nella storia del cinema. Diretto da Brian De Palma e con Al Pacino nel ruolo iconico di Tony Montana, il film doveva rappresentare un grande successo, ma si rivelò un fallimento commerciale e artistico al momento della sua uscita. Oggi, a più di 40 anni di distanza, Scarface è diventato un classico della cultura pop, in particolare per la comunità hip-hop americana, dimostrando come le percezioni possono cambiare nel tempo.
La sceneggiatura di Oliver Stone si proponeva di modernizzare l’originale film di gangster del 1932 di Howard Hawks. Tuttavia, il risultato finale di De Palma si rivelò un’epopea di eccessi, caratterizzata da violenza e linguaggio volgare. Pauline Kael, una delle critiche più influenti, descrisse Scarface come “un film di De Palma per chi non ama i film di De Palma”, evidenziando la complessità di un’opera che sfuggiva alle convenzioni tradizionali.
Con una durata di 170 minuti, Scarface mancava di coesione, sia formale che tematica. I principali problemi riscontrati da Stone includevano:
Stone si sentì profondamente deluso dopo aver visto un montaggio preliminare di 169 minuti, affermando: “Tutto il nostro lavoro sembrava andato in fumo.” Nonostante i suoi suggerimenti, la sua voce fu messa da parte, un’esperienza che lo segnò profondamente.
È interessante notare che De Palma si trovò a lavorare su un progetto di grande portata, inizialmente affidato a Sidney Lumet. Questo portò a un approccio più flessibile da parte di De Palma, che includeva la decisione di consentire a Steven Spielberg di dirigere una ripresa della seconda unità. Tuttavia, De Palma aveva già una visione chiara del film e il risultato finale, con il suo mix di eccessi e brutalità, non corrispondeva alle aspettative di un film che aspirava agli Oscar.
Oggi, Scarface è un punto di riferimento nella cultura pop, influenzando cinema, musica e moda. Il personaggio di Tony Montana è diventato simbolo di eccesso e aspirazione, nonostante le sue azioni moralmente riprovevoli. Questo paradosso ha alimentato discussioni su temi come l’identità, l’ambizione e la moralità.
In conclusione, Scarface è un’opera complessa e stratificata che continua a stimolare riflessioni diverse e contrastanti. Che si tratti di ammirazione o critica, il film invita il pubblico a confrontarsi con i suoi temi più oscuri e provocatori, mantenendo viva la sua aura di leggenda nel panorama cinematografico.
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