Cure: il j-horror di Kiyoshi Kurosawa si prepara a incantare i cinema in 4K - ©ANSA Photo
Il 3 aprile 2025 segnerà un’importante data per gli appassionati di j-horror in Italia, con il ritorno sul grande schermo di “Cure” (キュア), un capolavoro del regista giapponese Kiyoshi Kurosawa. Questa versione restaurata in 4K offrirà l’opportunità di rivivere un film che ha rivoluzionato il genere horror, mescolando suspense, horror psicologico e temi esistenziali. A quasi trent’anni dalla sua prima uscita nel 1997, “Cure” torna a incantare il pubblico, grazie a un’iniziativa di Double Line.
Ambientato nella frenetica Tokyo, “Cure” segue le indagini del detective Takabe, interpretato da Kōji Yakusho, fresco vincitore del premio come miglior attore al Festival di Cannes per “Perfect Days”. La narrazione si sviluppa attorno a una serie di omicidi bizzarri, caratterizzati da una misteriosa incisione a forma di “X” sui corpi delle vittime. Ciò che rende la situazione ancora più inquietante è che i colpevoli sono persone comuni, senza alcun legame apparente.
Il giovane Mamiya, un personaggio enigmatico colpito da amnesia ma dotato di poteri ipnotici, funge da catalizzatore per il caos che si diffonde nella città. Il detective Takabe si trova a dover affrontare non solo un caso complesso, ma anche le sue paure e incertezze. Mamiya è interpretato da Masato Hagiwara, noto per i suoi ruoli ambigui e disturbanti. Al suo fianco, Anna Nakagawa arricchisce ulteriormente la narrazione con la sua performance.
Uno degli aspetti più affascinanti di “Cure” è l’uso del silenzio e del ritmo da parte di Kurosawa per costruire tensione. La fotografia, curata da Akiko Ashizawa, contribuisce a creare un’atmosfera claustrofobica che riflette le ansie della società moderna. “Cure” non è solo un film di paura, ma esplora anche temi profondi come:
Questi elementi rendono l’opera non solo un must per gli appassionati di horror, ma anche per chi cerca una riflessione più profonda sulla natura umana.
Il j-horror giapponese ha avuto un impatto significativo sul cinema mondiale, influenzando una serie di remake e opere tratte da film originali giapponesi. La capacità di Kurosawa di fondere elementi tradizionali giapponesi con una narrazione contemporanea ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere l’horror, caratterizzato da un’introspezione psicologica. “Cure” è considerato uno dei film più rappresentativi di questo movimento, mantenendo un equilibrio perfetto tra horror e dramma psicologico.
L’uscita in 4K non è solo un’opportunità per le nuove generazioni di scoprire questo capolavoro, ma anche un modo per i fan di lunga data di rivivere l’esperienza visiva e sonora in qualità senza precedenti. Il trailer, recentemente rilasciato e disponibile con doppiaggio in italiano, offre un assaggio dell’atmosfera inquietante e della complessità narrativa che caratterizza il film.
In un’epoca in cui il genere horror è sempre più popolare, l’arrivo di “Cure” nelle sale italiane rappresenta un momento significativo. È un’opportunità per riscoprire un film che ha sfidato le convenzioni e ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati di cinema. Con la sua capacità di esplorare l’oscurità dell’animo umano, “Cure” rimane attuale, invitando il pubblico a riflettere su ciò che si cela dietro la superficie della normalità.
Il 3 aprile si avvicina e i fan del j-horror possono prepararsi a un’esperienza cinematografica unica, che promette di farli riflettere e inquietare, come solo Kiyoshi Kurosawa sa fare.
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