Il consiglio di Lynch a King: un incontro tra geni del brivido

Stephen King è senza dubbio uno degli autori più influenti nel panorama della letteratura horror e fantastica. Le sue opere, come IT, L’ombra dello scorpione e Misery, hanno segnato un’epoca e ispirato una miriade di adattamenti cinematografici e televisivi. Tuttavia, per quanto possa sembrare strano, King ha avuto solo un’esperienza diretta come regista, e questo è avvenuto con il film Brivido (originalmente Maximum Overdrive), uscito il 25 luglio 1986. Questo film, che ha un budget di 10 milioni di dollari, è basato sul racconto breve Camion (Trucks), presente nella raccolta A volte ritornano (Night Shift), e narra la storia di un gruppo di persone intrappolate in un’area di sosta per camion, mentre i veicoli, animati da una misteriosa cometa, iniziano a sterminare chiunque si trovi sulla loro strada.

La produzione di Brivido è stata caratterizzata da diversi imprevisti, ma uno degli episodi più curiosi è sicuramente il momento in cui King si è trovato a chiedere consiglio a un altro grande regista: David Lynch. All’epoca, Lynch stava girando Velluto Blu (Blue Velvet) nelle vicinanze del set di Brivido, e il suo approccio surreale al cinema lo ha reso una figura di riferimento per molti cineasti.

Le difficoltà sul set di brivido

In una recente intervista a The Kingcast, King ha raccontato le difficoltà che ha affrontato durante le riprese. Confessando di essere al culmine del suo abuso di sostanze, ha rivelato: “A quel tempo facevo molto uso di cocaina e bevevo tantissimo.” Questa confessione non è sorprendente, dato che Brivido è stato più volte rinnegato dallo stesso autore, il quale ha avuto difficoltà con la troupe italiana, scelta per il film dopo aver apprezzato il loro lavoro in Unico indizio: la luna piena (Silver Bullet). Il problema principale era la barriera linguistica: la maggior parte del team non parlava inglese, rendendo il processo di comunicazione e regia estremamente complicato.

King ha scherzato sul fatto che “l’unica cosa che ho imparato è stata come imprecare in italiano!” Questo aneddoto mette in luce il clima surreale e frustrante che ha segnato le riprese. Un momento particolarmente difficile si è verificato quando il cameraman Daniele Nannuzzi cercò di spiegare a King il concetto della ‘regola dei 180 gradi’, una delle fondamentali basi del linguaggio cinematografico, che serve a mantenere la coerenza visiva durante una scena.

L’incontro con lynch

1. “Io volevo muovere la telecamera in un certo modo e lui continuava a ripetere: ‘No, no, no, Stephen! Attraversa la linea!’ Ma io non capivo cosa volesse dire,” ha raccontato King, evidenziando la confusione che regnava sul set.
2. Fu in quel momento che decise di chiedere aiuto a David Lynch.

L’incontro tra i due registi si rivelò surreale, come descritto dallo stesso King: “L’ho trovato alla fine di una giornata di riprese. Indossava la sua classica camicia bianca, pantaloni color cachi, fumava una sigaretta e io pure. Gli ho chiesto: ‘Cos’è questa cosa della linea?’” La risposta di Lynch fu altrettanto enigmatica: “Se hai la cinepresa da una parte, puoi riprendere l’altro lato… ma se filmi un tavolo in movimento, diventa davvero confuso.” Dopo una pausa, Lynch aggiunse, con un sorriso: “Sai che c’è? Non lo so nemmeno io. Girala come vuoi.”

Questa interazione tra i due geni creativi degli anni ’80 è un perfetto esempio di come il cinema possa essere un campo di battaglia di idee, visioni e, a volte, pura confusione. Nonostante le difficoltà, Brivido ha trovato nel tempo un suo pubblico di culto, attratto dall’assurdità della trama e dall’energia folle che permea il film. La pellicola è stata accolta in modo negativo sia dalla critica che dal pubblico al momento della sua uscita, ma nel corso degli anni ha conquistato una certa notorietà, diventando una sorta di classico da vedere per gli appassionati del genere.

L’eredità di brivido

In un certo senso, Brivido rappresenta un’esperienza di crescita per King, che si è trovato a confrontarsi con il mondo del cinema in un modo che non avrebbe mai potuto immaginare. La sua capacità di raccontare storie coinvolgenti si riflette anche in questo episodio, in cui un maestro della narrativa si è trovato a dover affrontare le sfide della regia, con tutte le sue complessità e le sue idiosincrasie.

Un aspetto che rende la storia di Brivido ancora più affascinante è l’immagine di King e Lynch, due icone della cultura pop, che si scambiano idee sul set, entrambi con una sigaretta in mano, mentre cercano di decifrare le regole del cinema. È una scena che racchiude in sé l’essenza del processo creativo, ricca di imprevisti e sorprese, e che ci ricorda che, dietro ogni grande film, ci sono storie di sfide e di collaborazioni inaspettate.

L’eredità di Brivido continua a vivere, non solo come un tentativo audace di King di entrare nel mondo del cinema, ma anche come un simbolo di come l’arte possa sfidare le convenzioni e generare discussioni e passioni, anche quando i risultati non sono esattamente quelli previsti.