Maria Callas è stata una grandissima artista, una delle più amate dell’era moderna. È uscito per Gremese Editore un libro che racconta anche l’aspetto che l’ha legata a doppia mandata al cinema.
Donna dotata di grande personalità è riuscita con la sua voce a far innamorare intere generazioni della musica. Oggi vogliamo approfondire anche l’aspetto cinematografico.
La Callas nacque a New York il 2 dicembre del 1923 divenendo uno dei soprano più famosi del mondo. Di origine greca fu naturalizzata italiana. Aveva un timbro di voce definito “non omogeneo” e di gran volume. La formazione ricevuta dal soprano Elvira de Hidalgo migliorò ulteriormente la sua capacità vocale e le permise di iniziare la carriera.
Viene considerata artefice della riscoperta di tantissimi grandi artisti italiani tra cui Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti. Il suo grande appeal la portò a ricevere un soprannome di assoluto livello e in grado di distinguerla nel corso del tempo, la Divina. Oggi trattiamo un aspetto che non tutti hanno analizzato e cioè quello del cinema, sfruttando lo splendido saggio scritto da Giandonato Crico per Gremese Editore.
Nel saggio andiamo ad approfondire per Maria Callas anche il rapporto con Luchino Visconti che diede un contributo importante alla nascita del mito seguendola nelle sue attività teatrali come regista. I due si erano incontrati a margine dell’associazione artistico-musicale L’amfiparnaso di cui faceva parte anche il grandissimo regista italiano.
La morte di Visconti nel marzo del 1976 segnò per la donna un dolore difficile da accettare e che hanno reso i suoi ultimi attimi ancora più dolorosi. Infatti la Callas si spense il 16 settembre del 1977 nel suo appartamento di Parigi al 36 di Avenue George Mandel. Il referto medico parlò per lei di arresto cardiaco anche se precedentemente si erano diffuse le voci di un possibile suicidio poi fortemente smentite.
Negli anni la donna aveva accusato anche diversi problemi fisici. Già da giovane una disfunzione ghiandolare l’aveva portata anche a perdere moltissimo peso. Conviveva poi con un’insonnia cronica e aveva accusato anche una dermatomiosite e cioè una patologia degenerativa che va a colpire i tessuti muscolari. Sicuramente sarà molto difficile, se non impossibile, ritrovare un’artista di tale caratura, presenza scenica e con una voce come la sua che è stata in grado di incantare il mondo.
La sua immagine vivrà per sempre anche grazie a opere come quella di Crico che è uscita in questo periodo.
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