Pur non essendo concentrato sul Natale, Una Poltrona per Due è diventato uno dei film di Natale per eccellenza. Ecco come è nato questo film
Trading Places, in originale, è un film del 1983 diretto da John Landis e prodotto da Aaron Russo. Complice la programmazione televisiva italiana, che ha messo per anni questo film in palinsesto a ridosso delle feste, Una Poltrona per Due è diventato quasi sinonimo di Natale nel nostro paese. A ben vedere, però, Una Poltrona per Due non parla delle feste di Natale, anzi, il tema del film è completamente diverso e molto più profondo.
La trama di Una Poltrona per Due inizia con una scommessa crudele. I due fratelli Mortimer e Randolph Duke (Dom Ameche e Ralph Bellamy) hanno una disputa su cosa sia più importante per avere successo. Secondo Mortimer alcuni sono geneticamente portati per il successo, come nel caso di Louis Winthope III (Dan Aycroyd), broker di successo e loro impiegato, e altri alla criminalità, come nel caso di Billy Ray Valentine (Eddie Murphy), un senzatetto mendicante con cui Louis ha avuto uno scontro.
Randolph, invece, sostiene che sia l’ambiente in cui si vive a portare l’inclinazione degli uomini verso il successo o la criminalità. Parte quindi la scommessa. I due fratelli scambiano, con la complicità di un agente governativo corrotto e il maggiordomo di Louis, le vite di Billy Ray e Louis, e chi dei due ha ragione vince 1 dollaro.
Un crudele gioco tra ricchi
Il film si manifesta quindi come una tremenda rappresentazione dei grandi boss della finanza americana, tanto ricchi, potenti e annoiati da decidere di giocare con la vita delle altre persone. Il fatto che il tutto si ambienti durante il periodo natalizio è irrilevante ai fini della trama e serve soltanto a sottolineare la discesa nell’abisso di Louis, che in una iconica scena fallisce il suicidio mentre ha le luci delle feste tutte intorno.
Una Poltrona per Due, infatti, era scritto per far risaltare il personaggio di Louis interpretato da Dan Aycroyd e mettere in mostra la sua capacità di risultare patetico e tragico allo stesso tempo. Di fatto però è stato il film che ha lanciato la carriera di Eddie Murphy, che con una personalità magnetica e innato talento comico, riesce a rubare la scena al più affermato collega.
Il film è stato accolto estremamente bene sia dalla critica che dal pubblico. Attualmente ha un indice di gradimento dell’88% su Rotten Tomatoes e ha vinto anche numerosi premi. Come i due BAFTA per miglior attore non protagoniste e miglior attrice non protagonista rispettivamente per Denholm Elliot nel ruolo del maggiordomo Coleman e di Jamie Lee Curtis nel ruolo di Ophelia. Senza contare la candidatura all’Oscar per la miglior colonna sonora.