Di Quentin Tarantino si dice sempre che c’è chi lo ama e chi lo odia. Stessa cosa si può dire dei suoi film, soprattutto dell’ultimo uscito.
Fin da quando ha debuttato nel 1992 con Le Iene (Reservoir Dogs) Quentin Tarantino è stato identificato con il suo preciso modo di fare cinema. Un cinema molto legato al testo e alla sperimentazione narrativa dove il surreale si inserisce nel reale come un’ago nella pelle e porta cambiamenti invisibili finché non esplodono.
Difficilmente si troverà un solo film di Quentin Tarantino in cui tutto va nel modo in cui ci si aspetta. In molti dei suoi film, in particolare i primi, gli eventi sono completamente inventati e i colpi di scena imprevedibili sono all’ordine del giorno. Quando con Bastardi Senza Gloria (Inglorious Bastards) ha cominciato a confrontarsi con la storia vera e Hitler è stato crivellato di colpi all’interno di un cinema abbiamo tutti capito che niente sarebbe andato come previsto.
Con C’Era una Volta a… Hollywood (Once Upon a Time in… Hollywood) del 2019 Tarantino reinventa, come in Bastardi Senza Gloria, la storia vera, ma in questo caso non si tratta di un periodo storico generico, ma di un evento preciso. Parliamo dell’eccidio di Cielo Drive del 1969, quando i membri della setta di Charles Manson entrarono in casa di Roman Polanski uccidendo la sua compagna, l’attrice Sharon Tate e tutti coloro che erano presenti nella villa.
La revisione storica secondo Tarantino
Il film prende il punto di vista di Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), la star di una serie tv western degli anni ’50 che vuole fare il grande salto nel cinema. Dalton viene continuamente seguito dalla sua controfigura Cliff Booth (Brad Pitt) ed è il vicino di casa di Roman Polanski e Sharon Tate.
Il film vede Tarantino reinterpretare la cultura cinematografica dell’America degli anni ’60 utilizzando come occhi e orecchie il suo protagonista. In questo scenario in cui un personaggio di fantasia viene inserito in un contesto reale, la realtà ne viene modificata a causa delle azioni che Rick e Cliff compiono durante il film.
La poetica di Quentin Tarantino è molto particolare e si basa sulla convinzione che aveva in quel periodo che il cinema potesse riscrivere il mondo. Questo ha portato il regista a realizzare 3 film basati sul revisionismo storico nell’arco di 10 anni: Bastardi Senza Gloria, Django Unchained e infine C’Era una Volta a… Hollywood. Questa visione della forza del cinema non è condivisa da chiunque, soprattutto tra il pubblico.
In molti non hanno mai sopportato il modo in cui Tarantino si permette di toccare degli eventi molto tragici della storia umana con tanta leggerezza e anche C’Era una Volta a… Hollywood, come i due film che l’hanno preceduto, ha fama di un film tanto amato quanto odiato. Per farvi un’idea di come sia effettivamente questo film non vi resta che vederlo. Potrete farlo questa serie alle 21:20 quando verrà trasmesso su Rai 4.