La storia della censura nel cinema Italiano ha una lunga storia. Alcuni film non sono mai arrivati per intero se non dopo moltissimi anni.
Se pensiamo alla censura di un film oggi sembra una cosa scandalosa, eppure fino a non molto tempo fa era la norma. Molti film, anche molto famosi, non sono mai arrivati per intero in Italia oppure non sono arrivati affatto perché giudicati non conformi ai gusti degli italiani. In alcuni casi la censura arriva a causa di immagini dal contenuto troppo forte o violento, in altri casi per messaggi contrari al pensiero dominante del periodo, in altri ancora per riferimenti a fatti o persone che sarebbero potuti essere giudicati offensivi nel nostro paese.
Uno dei casi più famosi di censura di un film famoso è quello di Ultimo Tango a Parigi. Il film di Bernardo Bertolucci con Marlon Brando è diventato il simbolo della lotta tra cinema e censura. Rimasto per anni al centro di un’asprissima diatriba legale tra la produzione e i molti paesi che l’hanno vietato per le sue immagini scandalose dall’alto contenuto sessuale, inaccettabile all’epoca. Il film venne rilasciato in molteplici versioni tagliate di alcune parti e infine, molti anni dopo, rilasciato completo.
Molto più particolare e poco conosciuta la storia di Nudi Per Vivere, film del 1963 di Elio Montesti (nome di facciata per i tre registi Elio Petri, Giuliano Montaldo e Giulio Questi), che venne sequestrato dalla procura e il negativo distrutto per volere del giudice. Una copia del film fu ritrovata molti anni dopo, restaurata e proiettata per la prima volta nel 2009.
Nodo Alla Gola di Alfred Hitchcock venne prima bloccato e poi distribuito con divieto ai minori di 16 anni sia nella versione originale che in quella doppiata. Per la Commissione di censura il suo contenuto presentava un crimine efferato che avrebbe potuto spingere all’emulazione.
Il Leone del Deserto (1981) di Mustapha Akkad racconta la storia di un condottiero libico che guidò la riconquista del paese occupato dall’esercito italiano. In Italia il film fu bloccato perché “danneggia l’onore dell’esercito“, come disse l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Contro il film fu anche intentato un procedimento per vilipendio alle Forze Armate. La prima visione del film in Italia avvenne in tv nel 2009 tramite Sky Cinema.
Tinto Brass ha avuto un rapporto conflittuale con la censura italiana per via del contenuto pesantemente ed esplicitamente sessuale di molti suoi film. La Chiave (1983) è un esempio perfetto, in quanto ricevette il nulla osta dalla censura con il divieto ai minori di 18 anni con l’alleggerimento di 2 scene, ma poi vene sequestrato dalla questura di Roma. Nel 1990 il film ottenne una seconda edizione con moltissimi tagli che ottenne il permesso di circolazione con il divieto ai minori di 14 anni.
Abbiamo intervistato Marta Zoe Poretti, critica cinematografica, che ci ha regalato un ampio spettro del…
Heath Ledger è morto esattamente come oggi 18 anni fa, proprio per questo sui social…
Roberto Ricci ha scritto Cinema Assassino per Le Mezzelane, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo…
Il mondo dell'horror invade l'animazione e prende a soggetto personaggi che hanno fatto la storia.…
Perfect Days è una perfetta parabola della vita in pieno stile Wim Wenders che stupisce…
L'associazione culturale Visioni_47 lancia tre nuovi corsi di cinema per raccontarci questo mondo. Gli argomenti…