Il cinema deve entrare nelle scuole, serve una rivoluzione. A oggi è difficile pensare che questo possa accadere, ma sicuramente sarebbe un passo in avanti per la cultura del nostro paese.
Viviamo in un paese che ha lasciato fuori dai licei la storia della musica, che limita sempre di più la storia dell’arte e fugge dalla cultura affidandosi agli schemi della matematica. Invece il cinema servirebbe come il pane ai nostri giovani.
Attenzione, non cadete nell’errore di pensare che stiamo parlando di abolire i libri e guardare solo film per rendere più facile la vita ai nostri ragazzi. Ma invece di integrare la tecnologia e i computer non sarebbe molto più facile far interagire i ragazzi con il cinema. Ma quanto sarebbe facile spiegare la Guerra in Vietnam mostrando Apocalypse Now? E quanto sarebbe facile spiegare la Prima Guerra Mondiale guardando La Grande Guerra o Orizzonti di Gloria?
E non solo, perché il cinema è anche maestro di sentimenti. Se i giovani dovessero capire cos’è l’amore potrebbero guardare senza problemi un film come Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry. E quindi perché non dare spazio all’arte, alla fantasia e alla creatività? Non dimentichiamo ovviamente l’importanze di materie come italiano, matematica, scienze e latino o greco, ma sciogliamo anche gli schemi e affidiamoci anche ad altro.
Non pensiamo all’ingresso del cinema nelle scuole come materia aggiuntiva, come potrebbe essere per esempio Storia dell’Arte. Nella visione di chi scrive c’è l’idea che il cinema possa benissimo essere un sostegno per chi studia, qualsiasi materia questi si trovi ad affrontare. Dunque uno sguardo interessante verso un mondo mai esplorato prima e a casa oltre ad assegnare le pagine magari assegnare anche la visione di una pellicola che integri e aiuti i giovani a studiare.
E poi sarebbe un modo splendido per stimolare la fantasia, per attivare la nostra testa per permetterci di sognare, di essere maggiormente attivi e di non annoiarci. Perché molto spesso ciò che falliscono i nostri insegnanti è proprio questo, non riuscire a coinvolgere gli studenti. I giovani di oggi sono abituati a mantenere alta l’attenzione solo pochi secondi a causa di social network come TikTok. Una rivoluzione che ha cambiato la mente dei nostri ragazzi, ma che speriamo possa permetterci presto di farli tornare a riflettere e perché no a godersi un viaggio lungo una pellicola che non duri due minuti, ma due ore.
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