Esce oggi nelle sale il film documentario dedicato alla più grande cantante lirica di tutti i tempi: l’ennesimo omaggio a un’icona della musica mondiale.
“Callas – Parigi, 1958”, diretto da Tom Volf, ci offre un’occasione straordinaria di rivivere un momento epico nella storia dell’opera lirica. Il film ci porta indietro nel tempo al dicembre del 1958, quando la leggendaria Maria Callas ha fatto il suo esordio all’Opéra di Parigi durante il concerto “La Grande Notte dell’opera”. Questo momento storico è diventato uno degli eventi più significativi del secolo scorso e ora possiamo riviverlo grazie a questo film.
La serata parigina in questione è stata un momento magico in cui la Callas è stata acclamata da un pubblico di élite, compreso il presidente René Coty e altre celebrità come il duca e la duchessa di Windsor, Charlie Chaplin e Brigitte Bardot. Sul palcoscenico del Palais Garnier, Maria Callas indossava un vestito di alta moda e sfoggiava una parure di diamanti dal valore di oltre un milione di dollari. È stata lei a inaugurare il concerto con l’aria “Casta diva” dalla “Norma” di Bellini, un momento che l’ha resa immortale. Ha proseguito con la scena del “miserere” dal “Trovatore” di Verdi e “Una voce poco fa” dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini.
Nella seconda parte della serata, la Callas ha incantato il pubblico con l’aria “Vissi d’arte” dalla “Tosca” di Puccini, scatenando un entusiasmo così travolgente che ha fatto interrompere la recita per alcuni minuti. Questo film ci offre un’opportunità unica di rivivere questa straordinaria serata, grazie a un meticoloso restauro sia del suono che dell’immagine. Ogni nota della leggendaria soprano è stata preservata con grande cura, consentendoci di apprezzare appieno la sua incredibile voce e il suo inarrivabile talento. Un’esperienza cinematografica che riporta in vita una delle icone vocali del XX secolo, Maria Callas, e ci permette di apprezzare ancora una volta la sua smisurata arte.
Callas Parigi 1958: tutto quello che dovete sapere sul film documentario
Non è la prima volta che il mondo del cinema rende omaggio a una delle più grandi cantanti di tutti i tempi. Il 2017 è stato un anno significativo per i fan di Maria Callas, la leggendaria cantante lirica, con l’uscita di “Maria by Callas”, un documentario che ha offerto un’immersione approfondita nella vita e nella carriera di questa icona della musica. Questo film è stato seguito da “Maria: lettere e memorie”, che ha raccontato il tour internazionale dello spettacolo teatrale con Monica Bellucci incentrato sulla vita della “divina”. Ora, in occasione del centenario della nascita di Maria Callas, Tom Volf, un esperto di allestimenti operistici e dedicato studioso della Callas, ci riporta indietro nel tempo a un momento leggendario della lirica del Novecento: il suo eccezionale esordio all’Opéra di Parigi il 19 dicembre 1958.
Il 1958 è stato un anno cruciale nella vita di Maria Callas. Ha iniziato con l’incidente di Roma, che è entrato nella storia come un evento significativo della lirica italiana. Durante uno spettacolo nella Capitale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Maria Callas è stata costretta a interrompere la sua performance. L’anno si è poi chiuso con il suo debutto in Francia, un concerto che ha suscitato enormi aspettative e che è stato definito “il più grande spettacolo al mondo” dalla stampa. Alla Callas è stato chiesto se avesse “paura” prima di questo evento. Ma l’esibizione si è rivelata un trionfo, consacrando il genio della cantante.
Il documentario di Tom Volf è il risultato di un lavoro di restauro eccezionale. Utilizzando le bobine originali del concerto, girato in bianco e nero, e le foto della serata, Volf ha compiuto un vero lavoro di detective per cercare l’abito indossato dalla diva quella sera, in modo che il colore potesse essere restituito con la massima veridicità. Il risultato è un’esperienza visiva e sonora straordinaria.
Nel film, Maria Callas si esibisce in alcune delle arie che l’hanno resa celebre, tra cui la celebre preghiera alla luna, Casta Diva dalla “Norma,” il Miserere dal “Trovatore” di Verdi, Una voce poco fa dal “Barbiere di Siviglia,” e il secondo atto della “Tosca” (Vissi d’arte), in dialogo con Tito Gobbi nel ruolo di Scarpia. La sua interpretazione è tanto potente da trasmettere un senso di mistero, come se fosse uno strumento attraverso il quale passa un suono proveniente da un altrove sconosciuto. Questo documentario non è solo un omaggio a Maria Callas, ma è anche un atto di preservazione della sua eredità per le future generazioni di amanti dell’opera. Il lavoro di Tom Volf ci permette di riscoprire il fascino e il talento straordinario di questa leggendaria cantante, mentre celebriamo il suo centenario.