Non solo Fonzie, gli attori prigionieri di un ruolo

Da Luke Skywalker a Harry Potter, quando il personaggio diventa più importante dell’attore che lo interpreta: è un fenomeno molto diffuso nel cinema.

Il successo hollywoodiano è lama a doppio taglio: da un lato, porta fama e riconoscimento, ma dall’altro, può intrappolare gli attori in ruoli così iconici che diventano indissolubilmente legati a quei personaggi. Questi attori rischiano di vedere il loro volto sovrapposto a quello dei loro personaggi, perdendo parte della loro identità al di fuori dello schermo.

Un esempio emblematico è Matt Damon. Non è iniziato come Jason Bourne, ma questo personaggio è diventato una parte così significativa della sua carriera che spesso viene chiamato con il nome del personaggio anziché con il suo. Ha interpretato Bourne in ben quattro film, l’ultimo dei quali, “Jason Bourne”, è uscito nel 2016. Ma il suo ruolo più importante è Will Hunting, il personaggio di “Will Hunting – Genio ribelle”. Damon ha cercato di bilanciare la sua carriera con ruoli diversi, ma Bourne è stato un compagno costante lungo il percorso, evolvendosi con lui. Nel quarto film, Damon non nasconde l’invecchiamento di Bourne, anzi, lo abbraccia.

Henry Winkler schiavo del personaggio di Fonzie
L’attore Henry Winkler è stato l’attore che ha interpretato Fonzie in Happy Days (velvetcinema.it) – Ansa Foto

La stessa sorte è toccata a molti attori famosi. Harrison Ford sarà sempre Indiana Jones e Han Solo, mentre Arnold Schwarzenegger è il Terminator. Questi attori sono stati brillanti nel dare vita a questi personaggi, ma c’è il rischio che il pubblico li identifichi principalmente con essi, relegando i loro altri lavori in secondo piano. Lo stesso discorso si può fare con la televisione: basti pensare a Henry Winkler, che per tutta la vita è stato solo e soltanto Fonzie di “Happy Days”. Per gli attori, il dilemma tra il successo e la diversificazione della carriera è costante.

Vogliono ruoli che sfidino le loro abilità e mostriamo la loro versatilità, ma sono anche consapevoli che certi personaggi immortali sono la chiave del loro successo. Gli attori come Matt Damon cercano di bilanciare questi due lati, portando nuove sfumature ai loro ruoli più noti e cercando costantemente nuove sfide per dimostrare la loro versatilità (grande interpretazioni sia in “La ragazza di Stillwater” che in “Air-Il grande salto”). Il successo può portare l’ammirazione di milioni di persone, ma può anche rappresentare una gabbia per gli attori, un’etichetta che è difficile da scrollarsi di dosso.

Da Frodo a Bridget Jones: gli attori rimasti prigionieri di un ruolo

La capacità di un attore di continuare a crescere e reinventarsi è un segno di vera grandezza. Anche se ci sono attori che hanno interpretato ruoli così iconici da diventare indissolubilmente legati a quei personaggi. Questo è il destino di alcuni di loro, che dopo aver raggiunto il successo hanno trovato difficoltà a liberarsi dall’ombra dei loro ruoli più noti.

– Mark Hamill (Luke Skywalker) è un esempio di questo fenomeno. Nonostante il suo ruolo iconico nella saga di “Star Wars”, ha trovato un nuovo modo per brillare senza usare il suo volto: è stato la voce del Joker nella serie animata di Batman dagli anni ’90, diventando così la voce di ogni Joker animato nei film e nei videogiochi.

– Christopher Lloyd (Doc Emmet Brown) è un altro attore intrappolato nella sua parte più celebre. Nonostante una carriera di successo iniziata con “Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo”, è principalmente riconosciuto come il folle scienziato di “Ritorno al Futuro”. Nemmeno il suo ruolo da cattivo in “Chi Ha Incastrato Roger Rabbit?” è riuscito a distoglierlo dall’ombra del Dottor Brown.

– Rutger Hauer (Roy Batty) aveva un portamento nordico e un fare algido che lo hanno reso perfetto per il ruolo del replicante ribelle in “Blade Runner”. Anche se ha brillato in altri film come “Ladyhawke”, il peso di Blade Runner lo ha confinato nella maschera dei replicanti ribelli.

– Leslie Nielsen, famoso per i suoi ruoli comici, è stato intrappolato dalla sua parte in “Frank Drebin”. Nonostante una carriera di successo sia al cinema che in televisione, è diventato noto principalmente per il suo personaggio demenziale nella serie “Naked Gun”.-

– Tim Curry, britannico trapiantato ad Hollywood, è rimasto per sempre il dottore travestito della Transilvania in “The Rocky Horror Picture Show”. Anche il suo ruolo come il pagliaccio Pennywise nella serie TV basata su “It” di Stephen King lo ha ulteriormente confinato in questa immagine.

– Daniel Radcliffe è stato così perfetto nel ruolo di Harry Potter che è difficile non identificarlo con il giovane mago. Dopo dieci anni nei panni di Harry, sta cercando di emanciparsi con ruoli diversi, inclusi film dell’orrore e spettacoli teatrali, tutto per non essere più solo Harry Potter.

– Elijah Wood, noto per il suo ruolo come Frodo Baggins in “Il Signore degli Anelli”, ha lottato per trovare ruoli che lo distogliessero da questa iconica parte. Nonostante una carriera in ascesa prima di “Il Signore degli Anelli”, ha avuto difficoltà a sfuggire all’ombra di Frodo.

Elijah Wood è Frodo Baggins nel Signore degli Anelli
Elijah Wood nei panni di Frodo Baggins nella celebre trilogia del “Signore degli Anelli” (velvetcinema.it) – Ansa Foto

– Jamie Bell, il giovane ballerino di “Billy Elliot”, ha faticato a cancellare l’immagine del suo volto fanciullesco. Nonostante abbia recitato in una varietà di generi cinematografici, non è riuscito a superare il successo del suo ruolo più noto.

– Renée Zellweger, inizialmente considerata una delle donne più attraenti di Hollywood, è diventata famosa per il suo ruolo come Bridget Jones, la “bruttina”. Dopo essere diventata un’icona del personaggio, è tornata nei panni di Bridget Jones per una terza volta.

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