La sala cinematografica è morta? Il futuro del cinema è lo streaming? A rispondere è stato direttamente Christopher Nolan.
Christopher Nolan è probabilmente la figura che, in questo periodo storico, si è fatta testimonial principale della sala cinematografica ma, nel corso di una recente conferenza tenuta alla City University di New York, il regista di Oppenheimer ha stupito gran parte degli astanti con una dichiarazione inaspettata.
Ragionando sul futuro del cinema, insieme alla produttrice, nonché sua compagna di vita (moglie) Emma Thomas, il caro vecchio Chris ha specificato quale sia la reale innovazione da inseguire inseguire per i cineasti e i produttori del futuro.
La sala sta davvero morendo?
Impegnanti in una riflessione di gruppo con gli studenti presenti, Nolan e Thomas hanno ragionato sull’attuale crisi della sala cinematografica, che pare essere stata messa in discussione dai risultati fatti registrare dall’ultima fatica del regista britannico. Oppenheimer, insieme ad altri esponenti del cinema di massa, ha indubbiamente fatto rivalutare quelle previsioni che davano la sala come un retaggio di un polveroso concetto di cinema. In milioni si sono riversati nella sale per prendere parte al fenomeno di massa inaugurato prima da Barbie e successivamente da Oppenheimer, che hanno, tra le altre cose, sfatato il mito che soltanto i cinecomic, in questo decennio, possano realmente conoscere il successo in sala.
La Thomas ha fotografato dal suo punto di vista questo fenomeno: “Negli ultimi anni ci sono stati molti cambiamenti e gli studi si sono messi tutti a rincorrere il modello dello streaming. Sono anni che sentiamo cose come ‘lo streaming è il futuro’, ‘le persone vogliono guardare i film a casa loro’, ‘il cinema è morto’. Ma io penso che quest’estate ci abbia dimostrato che il desiderio di uscire di casa e avere un’esperienza collettiva esiste eccome. Per questa ragione sono ottimista riguardo al futuro”.
Le sorprendenti parole di Nolan
Dopo aver convenuto con la disamina della moglie, Nolan ha però spostato il focus della discussione, tentando di esprimere l’importanza del contenuto, a prescindere dal mezzo con il quale si fruisce di un prodotto audiovisivo: “Anche il nostro business sta soffrendo le conseguenze degli sconvolgimenti economici portati dall’industria delle tecnologie, come molti altri settori, dai trasporti ai ristoranti, passando per il mondo della musica. Tutti questi ambiti sono stati colpiti da aziende che sembrano distribuire i loro prodotti in maniera non convenzionale“.
Il regista di Interstella prosegue: “Ma il cinema non è un’azienda che vende tecnologie. È un business dalla lunghissima tradizione. L’innovazione nel cinema è sempre stata, e dovrà sempre consistere, in ciò che vediamo sullo schermo, e non nel tipo di schermo. Quello è irrilevante. Ciò che conta è ciò che facciamo noi filmmaker. Lì risiede il potenziale infinito che deve essere esplorato”. Parole inaspettate, che sembrano persino contraddire la ferrea condotta che lo stesso Nolan ha manifestato nella sua carriera, fatta di film esclusivamente concepiti per la sala e girati, dal primo all’ultimo, rigorosamente in pellicola.