Gianfranco Rosi è stato protagonista di uno splendido incontro al RFF 2023. Il regista ha partecipato alla categoria “Absolute Beginners” in un incontro in Sala Petrassi all’Auditorium Parco della Musica.
L’artista ha portato con sé sul palcoscenico il suo cinema, dimostrando ancora una volta di essere uomo di grandissima cultura e che ha dato una sterzata a un dato modo di fare cinema nel nostro paese.
Sul Red Carpet il regista ha parlato a Cinecittà News, specificando: “Non so se il documentario mi ha cambiato la vita. È stata sempre per me una sfida di cambiare il modo di interpretare il documentario, rompendo la barriera che aveva col cinema. La parola fondamentale per me è stata quella del racconto. Boatman fu una sfida, rompendo la parola documentario. Da lì è nata una ricerca, per me si tratta di una sperimentazione, cercando di captare dei linguaggi. la realtà si palesa e l’abbiamo davanti, ma ci si deve rapportare e trasformarla se no non è interessante. La dobbiamo trasformare attraverso il linguaggio del cinema. Forse sono passati trent’anni e so che c’è un piccolo film di tre minuti di Jacopo Quadri, mio montatore, raccontava le emozioni di quei momenti, l’innocenza. Ora ce n’è meno purtroppo“.
Gianfranco Rosi è nato ad Asmara il 30 novembre del 1963. Si tratta dell’unico regista di documentari ad aver vinto sia il Leone d’oro che l’Orso d’oro, inoltre è stato l’unico in assoluto a farlo nel ventunesimo secolo insieme a Michael Haneke, Ken Loach, Ang Lee e Jafar Panahi. Nel 1985 aveva appena 23 anni e frequentava la facoltà di medicina all’Università di Pisa per trasferirsi improvvisamente in America per studiare cinema. Lì girerà il suo primo documentario Boatman girato dopo un viaggio in India e che ottenne uno straordinario successo.
Il grandissimo successo, così come la notorietà, arriva nel 2013 con l’uscita di Sacro GRA che vince il Leone d’oro alla Mostra del cinema internazionale di Venezia. Così si iniziano a rivalutare suoi lavori precedenti come Below Sea Level ed El Sicario Room 164. Girerà poi anche Fuocoammare, Notturno e In Viaggio. Il primo di questi tre film è stato addirittura candidato nella categoria del miglior documentario ai Premi Oscar. Vince inoltre l’Orso d’oro al Festival di Berlino e il Nastro d’argento. Sicuramente si tratta di uno dei migliori documentaristi di tutto il mondo al momento grazie alla sua grandissima personalità e intelligenza nel leggere il reale.
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