In Bed with Gondry è un film che si poteva ammirare alla Festa del Cinema di Roma 2023 e che non si doveva perdere perché difficilmente vedrà la luce in sala.
54 minuti che scivolano via leggerissimi come un bicchiere d’acqua e che si fanno apprezzare per la schiettezza e la sincerità con la quale si racconta il regista francese di Versailles.
François Nemeta entra in casa di Gondry e non solo, ci porta a letto con lui e con le sue difficoltà legate al non riuscire a dormire a vivere la vita come un costante rincorrersi di eventi da raccontare. Il film ci mostra aspetti interessanti che stanno dietro alle storie dei film del regista, che ci aiutano a capire come ragiona e come lavora.
Con spirito ironico riusciamo a cogliere diversi frammenti originali della giornata, o meglio della nottata, del suo protagonista che proprio grazie a questo modo di vivere concettuale riesce a tirare fuori il suo genio. E sebbene dietro ci sia la mano di Nemeta è proprio lo stesso Gondry che racconta il film dall’inizio alla fine con personalità e intelligenza.
Nella mente di Gondry
Michel Gondry è il regista dei sogni e non solo perché ha girato un film che si intitola “L’arte del sogno”. L’artista infatti è in grado di decontestualizzare le immagini e renderle magiche in un mondo sognante che forse è quello che appartiene proprio alle sue nottate. Nel documentario di Nemeta scopriamo il mondo dei sogni dell’autore che si fa di luoghi che si riconoscono e che riescono a interfacciarlo con un mondo parallelo.
Ne esce un lavoro sofisticatissimo che in poco più di 50 minuti riesce a farci conoscere nell’intimità un artista che pubblicamente si conosce solo per i film che ha girato. Merito va anche a Gondry che apre il suo mondo, che mette a disposizione del pubblico casa sua, la sua intimità, il suo modo di fare riuscendo sempre e comunque a far sorridere anche quando affronta temi duri come la morte di un collega o un’infanzia problematica.
Riusciamo così a conoscere a fondo particolari che del regista nessuno sapeva tranne probabilmente proprio lui. E se l’insonnia sembra essere il problema che disturba la vita di Gondry forse è proprio quella la chiave di vota che ha permesso all’uomo di diventare artista. D’altronde chi non si è accorto che i suoi film sono tutti sogni a occhi aperti?