Wanted è un film di Fabrizio Ferraro che è stato presentato al Roma Film Festival 2023, ma che in realtà ci porta a confonderci e a non trovare più le coordinate.
L’opera sarebbe anche un coraggioso tentativo di citare la Nouvelle Vague, ma non riesce a raggiungere mai la vetta e porta lo spettatore a perdersi all’interno di meandri un po’ cervellotici.
Si intrecciano le vite di tre donne che si trovano a fuggire l’una dall’altra, a rincorrersi e a catturarsi. Non capiremo chi si trova a occupare il ruolo di vittima e chi invece è il carnefice. In realtà probabilmente i ruoli non esistono o semplicemente il meccanismo non funziona.
Fabrizio Ferraro aveva già dimostrato in passato di essere regista coraggioso, con film precedenti dove era riuscito a spingersi oltre e a farlo con maggior garbo rispetto a questo lavoro che gli sfugge un po’ troppo dalle mani. Mancano i contorni, le dinamiche si frastagliano e rischiano di regalarci qualche dubbio di troppo. Il pubblico rischia di trovarsi di fronte a un’opera che è incomprensibile e a tratti decisamente cervellotico.
Wanted, cosa non ha funzionato?
È un peccato perché Wanted avrebbe anche gli spunti per essere un film potente, prepotente, di quelli che rubano l’attenzione. Invece alla fine ci troviamo di fronte a un lavoro con troppi lati oscuri, che annoia, che porta a guardare l’orologio sperando che possano arrivare il prima possibile i titoli di coda.
Sicuramente la situazione è un po’ sfuggita di mano in un contesto che troppo vuole rifarsi a un film di Paolo Sorrentino senza però riuscirci. Anche la recitazione è un po’ troppo teatrale, falsata, artefatta e questo rende ancor più difficile per lo spettatore trovare un mondo all’interno di 100 e passa minuti. Il compito più difficile per un regista è proprio quello e cioè riuscire a costruire un microcosmo e qui Ferraro sicuramente non ci è riuscito.
Rimane innegabile il talento del regista che ha dimostrato ancora una volta di avere molto coraggio. Stavolta ha saltato qualche passaggio proiettandosi verso un film troppo complicato e senza via d’uscita.