Il RFF 2023 viene sconvolto da Holiday, un film forte e dalle tinte oscure diretto da Edoardo Gabriellini noto per il ruolo da protagonista in Ovosodo di Paolo Virzì.
Il film drammatico racconta la storia di Veronica una ventenne arrestata per l’omicidio della madre e dell’amante ma poi rilasciata due anni dopo quando viene considerata innocente. La sua vita viene travolta da questo episodio.
Gabriellini sceglie un film cupo, denso di emozioni e pieno di salti temporali per il suo esordio alla regia. All’incipit c’è un feroce duplice omicidio, mostrato all’inizio attraverso dei fotogrammi che fanno più male di una lama di coltello nello stomaco. Da quell’episodio ci troviamo a raccontare una serie di emozioni che travolgono lo spettatore che si confonde tra i meandri di alcuni dualismi densi incomprensioni volute e distorte.
Proprio sull’inganno gioca il regista che per lunga parte del film rischia di non farci capire molto, ma lo fa con classe e intelligenza fino al disvelamento finale. Si intrecciano così tempi differenti con una tecnica sopraffina e una lettura molto interessante, a tratti volutamente difficile da comprendere. La storia riesce a metterci dalla parte dell’accusato e lo fa sfruttando i drammi a volte legati all’adolescenza.
Per Holiday è un gigantesco sì, un film dipinto sulla pellicola con fare fermo ma eclettico, con sorpassi e momenti da interpretare. I ragionamenti si sviluppano seguendo alcune strade madri, riuscendo a coinvolgere un pubblico in grado di capire diversi momenti e farlo con intelligenza.
Non possiamo che apprezzare una scrittura intelligente con una storia che alla fine si ricompone nel finale come un intricatissimo puzzle. Straordinario è il personaggio della madre della protagonista, che viene ucciso ancor prima dei titoli di coda ma riesce a farsi conoscere attraverso i flashback e riesce ad animarsi lungo l’arco narrativo di tutto il film.
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