Club Zero, una distopia cinica presto al cinema: trama, cast e data d’uscita del film di Jessica Hausner

Una storia molto originale, che prova a raccontare quanto facilmente le menti delle persone possono essere plagiate da ideologie folli.

Il mondo del cinema è da sempre uno dei modi in cui possiamo esplorare realtà alternative. Una delle sue manifestazioni più potenti è la capacità di creare distopie che ci costringono a riflettere sul nostro presente e sul futuro. “Club Zero”, il nuovo lavoro di Jessica Hausner, regista austriaca già conosciuta per il suo stile unico e provocatorio, promette di portare il pubblico in un viaggio oscuro attraverso una società ipotetica ma non troppo lontana dalla nostra.

Nell’ultimo decennio sono arrivati diversi titoli che raccontavano società post-apocalittiche, ma Jessica Hausner ha dato una svolta decisamente più intima e personale al genere. La regista ha creato un film in cui ad essere distopiche sono dinamiche sociali, i tabù e le ossessioni culturali esasperati fino al limite.

Una distopia che non agisce sul mondo esterno, ma su quello interno dei singoli personaggi

“Club Zero” è ambientato in un esclusivo collegio britannico e pone al centro della sua narrazione la questione dell’alimentazione. Nel trailer si vede una classe di studenti che parlano con la nuova insegnante di nutrizione della scuola, Miss Novak (Mia Wasikowska). Ogni studente dice qualcosa sul perché vorrebbe mangiare meglio: per salvare il pianeta, per perdere peso o smaltire il grasso corporeo, per combattere il consumismo compulsivo di cibo spazzatura.

club zero è un film distopico sull'alimentazione
In “Club Zero”, la regista ha voluto raccontare i meccanismi che plagiano le menti e cambiano le persone (Foto Youtube Coproduction Office) – velvetcinema.it

Il personaggio di Miss Novak sembra essere il fulcro della storia. Con il suo modo di fare serenamente autoritario, inizierà gli studenti a quella che lei chiama “alimentazione consapevole”, in contrapposizione all’alimentazione inconscia, in cui si divora tutto ciò che sa di buono e se ne mangia quanto si vuole. Mangiare in modo consapevole, al contrario, è salutare, rigoroso e soprattutto attento. Tutti noi mangiamo troppo, dice Miss Novak.

L’anoressia, ovviamente, è una condizione molto seria e ci sono diversi drammi che ne hanno parlato. Ma la premessa folle e provocatoria di “Club Zero” è che in questo film, l’anoressia è stata istituzionalizzata. Insegnata come forma di autodisciplina dominante, di massimo valore etico, quasi fosse una religione da seguire. Gli studenti, mangiando sempre meno, pensano di perseguire uno scopo superiore, fino quasi a sostituire il piacere del cibo con l’euforia per l’astinenza.

Il film è stato presentato al Festival di Cannes lo scorso maggio e ha generato opinioni contrastanti. La recensione di Variety, una tra le più positive, afferma che in “Club Zero” si assiste alla formazione di un culto. I ragazzi, ascoltando ogni giorno le parole della loro folle insegnante, cominciano a sostituire se stessi con una nuova versione di se stessi.

La premessa del film ricorda molto quella di un titolo tedesco del 2008, “L’onda”, in cui si racconta di un esperimento sociale che voleva dimostrare come nascono le strutture sociali autoritarie. E “Club Zero” percorre un binario molto simile: dimostra quanto facilmente le nostre menti sono permeabili, anche e soprattutto da ideologi folli, se pensiamo di perseguire un bene superiore. L’appuntamento è per il 9 novembre, in tutti i cinema italiani.

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