In uscita la pellicola con Robert De Niro e Leonardo Di Caprio, andiamo alla scoperta dei titoli preferiti di uno dei maestri del cinema mondiale.
L’attesa sta per finire. Manca sempre meno all’uscita di “Killers of the Flower Moon”, l’ultima fatica cinematografica di Martin Scorsese. Il regista riunisce i suoi due attori simbolo, Robert De Niro e Leonardo Di Caprio. Ma di cosa parla la pellicola che sarà disponibile in Italia a partire dal prossimo 19 ottobre? Partiamo dal genere: si tratta di un ‘western epico’, ambientato in Oklahoma negli anni ’20. All’interno di questo macro genere vengono aggiungi elementi come il thriller e una storia di tradimenti e di amore.
Tratto dal celebre, omonimo, best seller di David Grann, la storia di “Killers of the Flower Moon è basata su fatti realmente accaduti. L’ultimo afflato di Vecchio West, un periodo che è passato alla storia con la definizione di ‘regno del terrore’, caratterizzato dall’assassinio di una quantità indefinita di membri della nazione indiana Osage. Il motivo? La scoperta del petrolio nelle terre da loro occupate.
Una corsa all’arricchimento da parte di gente senza scrupoli, disposta a tutto pure di riempire le proprie tasche. Di soldi e di sangue. Fino a quando l’FBI non ha deciso di creare una squadra speciale per indagare su queste morti misteriose. Oltre a Di Caprio e De Niro, nel cast stellare a disposizione di Scorsese troviamo anche Lily Gladstone (co-protagonista), il candidato all’Oscar Jesse Plemons e Brendan Fraser, vincitore agli Academy Award 2023 per “The Whale”.
Martin Scorsese e i suoi film preferiti: ben quattro sono italiani!
Rispondendo al sondaggio lanciato nel 2012 dalla rivista Sight & Sound, che si ripete ogni 10 anni per scegliere il miglior film di tutti i tempi, Martin Scorsese ha stilato l’elenco dei suoi film preferiti. Ai più grandi registi contemporanei è stato chiesto di selezionare dieci titoli, ma il cineasta italo-americano si è spinto fino a dodici. E allora andiamo alla scoperta di quelli che per Scorsese sono dei capolavori senza età.
2001: Odissea nello spazio (1968) – Per molti quello di Stanley Kubrick è il miglior film che sia mai stato realizzato. E anche Martin Scorsese sembra dello stesso avviso. Il colossal di fantascienza per eccellenza, che si interroga sul ruolo della conoscenza, della natura e dell’identità umana.
8½ (1963) – È il primo dei quattro film italiani inseriti da Scorsese nella sua personalisssima classifica. La pellicola di Federico Fellini, con la quale vinse l’Oscar come miglior film straniero, mette in mostra tutta la magnificenza di Marcello Mastroianni. Nonché la prima volta in cui abbiamo sentito la ‘vera’ voce di Claudia Cardinale sul grande schermo.
Cenere e diamanti (1958) – Scorsese non ha mai nascosto la propria ammirazione per il cinema polacco. Tra i tanti titoli, il regista ha scelto il piccolo grande gioiello di Andrzej Wajda. La storia di due soldati che hanno il compito di assassinare il commissario comunista Szczuka.
Quarto potere (1941) – Una pietra miliare nella storia del cinema, che testate autorevoli ritengono il miglior film statunitense di tutti i tempi. È il primo lungometraggio di Orson Welles: diretto, interpretato, co-prodotto e co-sceneggiato dal genio nato a Kenosha, Wisconsin. Premio Oscar alla miglior sceneggiatura originale proprio per “Quarto Potere”.
Il Gattopardo (1963) – Il film di Luchino Visconti (Palma d’Oro a Cannes), tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, è uno dei massimi esempi di grandezza del cinema italiano. Capace di mettere tutti d’accordo, con un cast che rimarrà nella storia: Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale.
Paisà (1946) – Il film in sei episodi di Roberto Rossellini, seconda pellicola della Trilogia della guerra antifascista, è uno dei punti più alti raggiunti dal neorealismo italiano. Girato principalmente da attori non professionisti, è stato fonte di ispirazione per i più grandi cineasti del mondo. Nel 1950 ha ricevuto la candidatura all’Oscar come miglior sceneggiatura originale.
Scarpette rosse (1948) – Diretto da Michael Powell e Emeric Pressburger, il film ha ricevuto due Premi Oscar: oltre a quello per la miglior scenografia, la pellicola è stata premiata per la miglior colonna sonora, anche in occasione dei Golden Globe. Nel 1999 il British Film Institute l’ha inserito al nono posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.
Il fiume (1951) – Si tratta del primo film a colori di Jean Renoir, figlio del grande pittore impressionista. La pellicola è ispirata all’opera letteraria omonima della scrittrice inglese Rumer Godden ed è stato girato completamente in India. Lo stesso regista lo ha definito “un atto d’amore verso l’infanzia“.
Salvatore Giuliano (1962) – Presentato in concorso al Festival di Berlino 1962, Francesco Rosi vinse l’Orso d’argento per il miglior regista. Il film è un’inchiesta sui fatti che hanno condotto alla morte del bandito siciliano Salvatore Giuliano, rinvenuto a Castelvetrano la mattina del 5 luglio 1950.
Sentieri selvaggi (1956) – Non poteva mancare anche un classico del cinema western nella lista di Scorsese. E non poteva che essere un titolo del maestro John Ford. Nel 1989 la pellicola è stata scelta per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
I racconti della luna pallida d’agosto (1953) – Presente anche uno dei capolavori del cinema giapponese. Scorsese sceglie la pellicola di Kenji Mizoguchi, vincitrice del Leone d’argento al Festival di Venezia 1953, ispirato ai due racconti “La casa fra gli sterpi” e “La lubricità del serpente di Ueda Akinari”.
La donna che visse due volte (1958) – Miglior film di sempre? Dal sondaggio della rivista Sight & Sound il thriller di Alfred Hitchcock è risultato il più votato, scalzando “Quarto Potere” che resisteva in testa alla classifica dal 1962. E pensare che né James Stewart né Kim Novak hanno ricevuto la candidatura come migliori attori per la loro interpretazione.