È uno degli attori più amati, ha fatto la storia del cinema italiano. Qualche volta dovuto combattere con qualche fan troppo affettuoso
La seconda stagione della fortunata serie Vita da Carlo è uscita da circa un mese. Carlo Verdone, che è regista e attore sia del primo che dell’ultimo capitolo, non ha deluso le aspettative dei tantissimi fan. È stato uno degli interpreti storici del nostro cinema ed è entrato di diritto nell’Olimpo degli immortali con capolavori come Un sacco bello, Borotalco, Viaggi di Nozze e tante altre pellicole cult.
Avventurarsi nella nuova esperienza di una serie TV in streaming – le puntate sono disponibili su Prime Video – non è stato sicuramente facile ma è sopravvissuto sia grazie alla sua bravura sia grazie al supporto incrollabile dei seguaci. Proprio di loro ha avuto modo di parlare in una recente intervista concessa a TV Sorrisi e Canzoni, raccontando alcuni aneddoti davvero particolari.
Quando l’affetto dei fan è troppo, Carlo Verdone: “Ecco le richieste più assurde”
Carlo Verdone ha potuto contare sin dai suoi esordi su uno zoccolo duro di appassionati dei sui film, la cerchia è andata via via allargandosi col passare dei decenni e l’uscita in sala delle sue pellicole. Senza dubbio stiamo parlando di uno degli attori – e registi – più grandi del nostro tempo, ha messo la firma su veri e propri diamanti cinematografici: Bianco Rosso e Verdone, Acqua e Sapone, Troppo Forte, Compagni di scuola – chi più ne ha più ne metta.
I fan lo hanno sempre ricoperto di affetto, fin troppo in alcuni casi. Come ad esempio quando un ragazzo di Senigallia gli chiese di fare da testimone per la sua proposta di matrimonio: “Gli ho dato appuntamento in un bar, è arrivato con l’anello poi si è inginocchiato e le ha detto ‘Amore mio, oggi davanti a Carlo Verdone ti chiedo di sposarmi’. Alla fine lo hanno fatto, chiaramente”.
Un altro inconveniente gli è capitato in aeroporto, come rivelato a TV Sorrisi e Canzoni: “Stavo perdendo il volo, dovevo imbarcarmi alla svelta. Un gruppo mi riconosce e mi ritrovo in mezzo a 60 persone, allora faccio: ‘Scusate, mi hanno chiamato, sono l’ultimo passeggero che manca… fatemi andare!’ e loro niente, insistevano. A quel punto ho scattato tre o quattro selfie e poi sono scappato, ho sentito qualcuno dire: ‘Ammazza ma allora non è così simpatico!”.
L’ultimo aneddoto riguarda due suoi amori ovvero il cinema e la città di Roma: “Stavamo girando vicino il lungotevere, i vigili avevano bloccato il traffico per qualche minuto. Si forma la coda, tutti che suonano il clacson infuriati. Un ragazzo in sella a una moto passa lo stesso e ci grida: ‘Basta co ‘sto cinema, avete rotto. Annate a lavora’!’. Solo che poi si è accorto che c’ero io e allora inizia a scusarsi disperato: ‘A Carlo, se sapevo che eri te nun te dicevo niente. Mi porterò ‘sto peso per tutta la vita’”.