Chi era davvero James Bond? Alla scoperta dell’agente che ha ispirato Fleming

James Bond è realmente esistito ed ha ispirato il famoso romanziere Ian Fleming nella creazione di una delle saghe più amate al mondo

La letteratura da sempre fornisce grandi spunti al mondo del cinema dove spesso le trame, ma soprattutto i personaggi, prendono forma, diventando quasi reali e dei simboli. Uno di questi è senza ombra di dubbio James Bond, l’agente dei servizi segreti britannici nato dalla penna di Ian Fleming.

Davanti alla telecamera si creano nuovi scenari, con frasi, sguardi e modi di fare che diventano cult e nel caso di James Bond che ha all’attivo oltre 25 episodi a partire dalla metà degli anni Cinquanta, anche gli interpreti diventano a loro volta iconici, dando ogni volta qualcosa di nuovo che appartiene a se stessi.

Ian Flaming prima di iniziare a scrivere ha conosciuto il vero James Bond

Il successo di James Bond è planetario, ma com’è nato nella mente dell’autore un personaggio così carismatico? Sembra banale ma come succede spesso tutto è nato dalla realtà. 

Ian Fleming ispirazione
L’ispirazione per James Bond, Ian Fleming l’ha avuto da un agente segreto realemnte esistito (Credit: Wikipedia) – velvetcinema.it

Ebbene, James Bond è veramente esistito ed era un agente segreto serbo. Ian Fleming è a lui che si è ispirato per creare la serie di romanzi di spionaggio amati in tutto il mondo. Nella vita reale James Bond si chiamava Dusko Popov.

Prima di iniziare il suo lungo lavoro di scrittura Ian Fleming nel 1941 andò in Portogallo per lavorare come ufficiale nei servizi segreti navali britannici, e soggiornò nell’ormai celebre hotel Palacio Estoril, proprio nella stanza accanto a quella di Dusko Popov. Lo jugoslavo, tra l’altro, lavorava anche come agente per i servizi britannici ed era mandato in Portogallo per infiltrarsi nell’Abwehr, un’organizzazione di intelligence militare tedesca, per scoprire i piani del Reich, contro il blocco alleato della Seconda guerra mondiale.

Il destino ha voluto che uno scrittore di talento come Fleming si trovasse proprio vicino a Popov che iniziò la sua carriera come spia quando era ancora uno studente universitario, grazie all’amico Johan Jebsen che gli permise di entrare nell’ Abwehr (l’equivalente nazista dell’MI5) come doppio agente. Dusko nato nell’attuale Serbia, parlava in maniera impeccabile il tedesco, ma anche l’inglese, il francese, l’italiano e la sua lingua madre. Era un uomo istruito e aveva una memoria fotografica straordinaria, oltre ad attirare le donne con un fascino ineludibile. Nella sua corporazione veniva chiamato Triciclo, perché in tantissime occasioni veniva spesso visto accompagnato da tre donne.

Ci fu un fatto realmente accaduto che diete la spinta al romanziere a dare la vita alle storie di James Bond. Quando viveva a Lisbona, Ian Fleming vide una notte Dusko scommettere una grossa somma di denaro per ingannare il nemico. Quest’episodio ha creato la base per Casino Royale, il primissimo romanzo della lunga serie di 007.

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