Il Matera Film Festival ci ha regalato quest’anno ospiti straordinari come Peter Greenaway. Questi ha tenuto una conferenza molto interessante.
L’artista britannico, classe 1942 di Newport, in carriera non ha fatto solo il regista incantando anche come pittore e scrittore. Alcuni dei suoi film sono entrati di diritto nella storia del cinema internazionale.
Greenaway affronta la tanto attesa risposta alla solita domanda, cioè quando uscirà il suo prossimo film. Il regista specifica: “Sto lavorando a diversi progetti. Attualmente il mio prossimo film si chiama Lucca mortis che è girato a Lucca ed è abbastanza autobiografico e ha a che fare con la mia età. Si affronta il discorso di Eros e Thanatos”.
L’artista non nega di essere molto legato alla città toscana: “A Lucca sono di casa, perché tra 8 e 9 anni fa feci una proiezione sulla facciata della chiesa francescana. Mi affascinano le grandi torri che risalgono al tempo della guerra, uno status per elogiare sé stessi dando in realtà poca protezione, erano in realtà lì per l’estetica”.
Peter Greenaway aggiunge sul suo nuovo lavoro: “Non era un film storico quello che cercavo di realizzare, ma era in un periodo che mi affascinava dopo il 54 a.C. in poi. Inoltre ero affascinato dall’inizio della caduta di Roma. Ci sono più di duemila anni di storia da raccontare, ma a Lucca c’erano anche tante altre figure presenti. Mi ha affascinato la relazione tra il Papa e l’Impero Germanico. Negli anni ho scritto storie brevi, anche a volte di una sola riga“.
Il regista approfondisce: “Per questo film ho fatto riferimento a uno scrittore americano che torna in Italia per investigare sul suo passato. Questo scrittore era di New York, la capitale delle torri moderna, troverete numerosi paralleli tra le torri antiche e quelle moderne. Farò un riferimento anche alla caduta delle Torri Gemelle“.
Il vero senso delle torri lo analizza così Greenaway: “Visto che ovviamente vicino a Lucca c’è Pisa, e sappiamo che c’è la famosa Torre che è molto particolare, farò dei riferimenti a questo monumento utilizzando il parallelo tra le torri moderne che non sono durate così a lungo rispetto a queste opere e c’è questo parallelo tra mortalità e immortalità“.
Si parlerà dunque anche di Lucca dentro al nuovo film di Peter Greenaway: “Ovviamente Lucca è una città molto particolare e ha una grande storia, vorrei poter utilizzare la storia di Lucca come quasi un personaggio, accentuando la sua bellezza e la sua storia più che posso“.
Il regista approfondisce il discorso, spiegando il suo punto di vista filosofico sulla vita: “Ultimamente ho tante idee anche se ho 81 anni. Sto pensando come creare una fine come tema. Penso molto alla morte anche al suicidio, quanto questo stia affliggendo il mondo, il mio film toccherà il tema se la morte è veramente necessaria e quali sono i limiti riguardo la stessa“.
Greenaway affronta anche il discorso del sacro: “Attualmente sono a Matera e sono molto affascinato da questa città, l’ho studiata e so che Pier Paolo Pasolini ha fatto Il Vangelo secondo Matteo qui che conosco molto a fondo. Avrei in mente di rivisitare la Natività e la posizione problematica di Giuseppe. Mia figlia ha 22 anni e a 6 mi chiese come mai Gesù avesse due papà e io al meglio che potevo ho cercato di spiegarle tutto e mi sono rimaste in mente le ultime parole di Gesù “Padre perché mi hai abbandonato?” e la risposta è probabilmente perché non era realmente suo figlio“.
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