Mare Fuori e Gomorra sono serie molto discusse, ed un intervento in particolare ha destato molta curiosità.
Gomorra e Mare Fuori sono due delle serie partenopee più famose al mondo. La prima tratta della scalata criminale di alcuni malviventi i quali in modo spietato cercano di arricchirsi ai danni della società. Mare Fuori invece è incentrato sul racconto di ragazzi per lo più adolescenti, che si ritrovano loro malgrado a far fronte a situazioni delinquenziali a causa del disagio il motivo ed ambientale che ha fatto da cornice ai primi anni della loro vita. Sono entrambe diventate delle fiction cult, famosissime soprattutto per i giovanissimi che hanno eletto i protagonisti a loro beniamini. Si è molto discusso circa il fine educativo di queste soap, in tanti infatti soprattutto in seguito ai recenti avvenimenti di cronaca che vedono come protagonisti ragazzi molto giovani, quattordicenni e quindicenni come autori di reati efferati, si sono domandati se fosse consono osannare certe realtà.
Un dibattito che non si placa e che impone serie riflessioni, davvero le soap che per loro natura sono anche finzione possono fungere da monito, in questo caso negativo per le nuove generazioni? Per molti sì e, tra loro c’è anche Giuseppe Spadaro, presidente del tribunale dei minorenni di Trento che proprio in questi giorni ha ricevuto a Crotone il premio Dodo Gabriele, il bambino ucciso in un agguato di mafia. Il magistrato è stato chiamato per ritirare il premio e proprio in occasione dell’evento ha risposto ad alcuni quesiti che gli sono stati posti dai ragazzi, una di queste domande verteva proprio sulla possibile influenza che fiction come Mare fuori e Gomorra possono avere sulle persone molto giovani.
Mare Fuori e Gomorra, sono dei cattivi esempi per i giovani?
Il giudice ha esordito dicendo che la mitizzazione dei contesti criminali è vergognoso. Si tratta di un osannare dei modelli criminali, attraverso soap che sono dirette per lo più agli adolescenti, persone che si apprestano a vivere un momento delicatissimo della loro esistenza. Un periodo nel quale si gettano talvolta inconsapevolmente, le basi per il proprio futuro, per cui Spadaro ritiene che il messaggio pedagogico insito nella trama di queste soap sia deleterio.
Il giudice ha dunque riportato alla memoria dei più giovani Rosario Livatino, il magistrato italiano che nel 1990 è stato tragicamente ucciso dalla Stilda, un’organizzazione criminale sita soprattutto ad Agrigento, Castiglio, Caltanissetta e Ragusa. “Io mi domando perché voi siete attratti da quei modelli anziché da Rosario Livatino. È lì che lo Stato vincerà e la mafia verrà sconfitta. Quando un ragazzo sarà attratto da Libera o da quello che fanno i magistrati ci sarà la vittoria. Il coraggio è studiare ed emergere nonostante tu sia nessuno”.