È uscito già da qualche giorno il secondo capitolo della fortunata serie. I fan si tormentano sulla questione: sarà quella vera oppure no?
In tanti si stanno ponendo la domanda se la casa di Vita da Carlo 2 – la nuova stagione è uscita lo scorso 15 settembre – sia proprio quella di Carlo Verdone oppure no. Il celebre attore e regista romano ha fatto di tutto per rimanere fedele alla sua realtà, portando in scena ambienti e personaggi del suo quotidiano e del suo passato.
Il secondo capitolo dello sceneggiato che ha raccolto parecchio successo nel 2021 per Prime Video, è disponibile già da qualche giorno su Paramount+ e gli appassionati che l’hanno divorato parlano di un prodotto ancora più valido del suo predecessore. Sono stati gli stessi telespettatori negli ultimi tempi a sollevare la questione dell’abitazione, un dubbio che è stato prontamente risolto.
In Vita da Carlo 2 continua il percorso di introspezione di Verdone, che attraverso la narrazione della propria vita, in chiave per lo più ironica, sta restituendo al pubblico una nuova immagine di sé. Lo abbiamo visto sul grande schermo istrionico, trasformarsi in decine di personaggi diversi – tutti efficaci. Qui per la prima volta ha dovuto vestire i panni più difficili: i suoi.
A fare da sfondo a Vita da Carlo è, immancabilmente, Roma, la città dove è nato e dove vive tutt’ora. Tuttavia la casa che viene mostrata nella serie non è affatto quella dell’attore, si tratta invece di un set realizzato appositamente per l’occasione negli Studi Videa. A curare l’allestimento lo scenografo Giuliano Pannuti, prendendo chiaramente spunto dalla residenza reale di Verdone – che si trova invece nella zona di Monteverde vecchio.
La grande terrazza con affaccio della serie è inoltre di un condominio vicino a quello reale. La vista e i panorami sono gli stessi, è incredibile e spazia su luoghi storici della Capitale come Porta Settimiana – a destra del Tevere – e l’ufficio comunale di Palazzo Pantanella – nato dalle ceneri dell’ex pastificio. La casa a cui Verdone resta più affezionato però è quella di via Lungotevere dei Vallati, al numero 2, nel rione Regola, che racconta nel libro autobiografico La casa sopra i portici, pubblicato per Bompiani nel 2012. È lì che è cresciuto assieme alla famiglia ed è a quell’appartamento che rimane ancora molto legato.
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