Carriera, stile e caratteristiche di Yorgos Lanthimos, il controverso regista greco vincitore dell’80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Yorgos Lanthimos, regista amato e odiato, sicuramente molto discusso dai cinefili di tutto il mondo. Il cineasta ha appena vinto il premio più ambito del Festival del Cinema di Venezia, il Leone D’Oro come miglior film con ‘Povere creature!’.
Si tratta del premio più importante mai vinto dal regista. Una carriera con una lunga gavetta, quella di Lanthimos nato ad Atene nel 1973: dagli spot, ai cortometreggi, passando per gli spettacoli teatrali. Nel 2001 il primo lungometraggio realizzato insieme ad uno dei suoi mentori, Lakis Lazopoulos: ‘O Kalyteros mou filos’.
Yorgos Lanthimos, dagli esordi al successo di Venezia
L’opera prima di Lanthimos, solo ed esclusivamente ‘sua’ è ‘Kinetta’ nel 2005. Un lungometraggio che mette già in chiaro il modus operandi del regista. La trama parla di tre persone che rimettono in scena degli omicidi o dei frammenti di violenza accaduti veramente. Le pellicole di Lanthimos fanno sempre luce sul vuoto esistenziale dei protagonisti.
Il 2009 è l’anno della svolta per Lanthimos con ‘Dogtooth’ il film che parla di una famiglia in una condizione apparente tranquilla e senza disagi. In realtà dietro un’atmosfera senza problemi, si nascondono enormi orrori. Un’educazione da parte dei genitori che è anche una forma di denuncia verso la condizione sociopolitica della Grecia.
È il film con cui gli spettatori iniziano a capire a fondo Lanthimos, ad amarlo o odiarlo a criticarne scelte stilistiche, trame e obiettivi. Tra chi lo considera un genio e chi lo denigra.
Un altro lungometraggio, di nuovo un atto di accusa è ‘Alps’. Nel film una società offre un servizio molto particolare, quello di sostituire delle persone defunte, ovviamente a pagamento. Il film vince il premio Osella per la miglior sceneggiature nel 2011. Il regista ancora una volta mette in evidenza la freddezza del genere umano, la mancanza di empatia e il paradosso. Nel 2015 è la volta di ‘The Lobster’, il primo film di Lanthimos in lingua inglese, con protagonista Colin Farrell, Rachel Weisz, Olivia Colman e John C. Reilly.
Ancora una volta una trama che mette in evidenza le assurdità della società, una pellicola distopica che narra di come per poter vivere si debba obbligatoriamente stare in coppia mentre chi è single viene trasformato in un animale.
Il 2017 è l’anno del lungometraggio ‘Il sacrifico del cervo sacro’, tra i suoi protagonisti ancora una volta Colin Farrell al suo fianco Nicole Kidman. Vincitore a Cannes per la migliore sceneggiatura, la trama parla di un noto chirurgo che deve sacrificare un membro della sua famiglia per salvare altre persone.
Il film che mette invece in evidenza il lato più ironico e sarcastico di Lanthimos arriva nel 2018 e ha un cast ancora una volta internazionale e di tutto rispetto: Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz. Grazie a questa interpretazione Olivia Colman vince il premio Oscar come miglior attrice protagonista e la Coppa Volpi a Venezia.
Il film non ha solo una sceneggiatura differente dalle altre pellicole ma anche una regia completamente diversa, con movimenti di macchina e immagini deformate.
La nuova opera di Yorgos Lanthimos: Povere creature!
Con ‘Povere creature!’ il film vincitore a Venezia, Lanthimos mostra invece una donna, che viene riportata in vita da uno scienziato. Nella pellicola ritorna in qualche modo l’ironia de ‘La favorita’ ma anche alcune sfumature dei suoi lavori precedenti. Il lungometraggio sembra essere quello con cui finalmente Lanthimos riesce a mettere tutti d’accordo.
Nel cast ancora una volta Emma Stone, con una performance di alto livello, con lei Mark Ruffalo e Willem Dafoe. Il film sarà nelle sale italiane a fine gennaio del 2024 e sicuramente farà incetta di candidature per la Notte degli Oscar.
