Lost in Translation è un film 2003 della regista Sofia Coppola. Protagonisti Bill Murray e Scarlett Johansson.
‘Lost in Translation’ è uscito nelle sale statunitensi 20 anni fa, il 29 agosto del 2003. Il film è entrato subito nel cuore del pubblico ed è stato anche molto apprezzato dalla critica. Parla di un attore, Bob Harris (Bill Murray) ormai ‘in pensione’, che si trova a Tokyo per girare una bizzarra pubblicità di un whisky.
E di Charlotte, una giovane che ha seguito il marito fotografo in Giappone. Lei (Scarlett Johansson) si è appena laureata in filosofia e si perde in pensieri sul suo futuro e in momenti di profonda riflessione e malinconia. I due personaggi si trovano sulla stessa lunghezza d’onda e quando si conoscono legano immediatamente e si genera un’amicizia molto particolare con delle sfumature eleganti e profonde che sfiorano il romanticismo.
Nella parte finale della pellicola avviene una scena che è poi il culmine di tutto il film. I due si salutano, si dicono addio (forse, o forse no, speriamo di no), e lui sussurra a lei una frase rimasta un mistero. Le mormora qualcosa che la Coppola non ha scritto nella sceneggiatura. Su questo momento del film sono state fatte mille congetture e tantissime ricerche da parte dei fan.
Lost in Translaton, Sofia Coppola svela alcuni dettagli poco noti sull’acclamato film
‘Lost in Translation’, opera seconda della talentuosa Sofia Coppola. La regista ha raccontato di essersi ispirata per il soggetto del film ad una parte della sua stessa vita. La Coppola, figlia del celebre regista Francis Ford Coppola, da giovane (25 o 30 anni) ha infatti passato molto tempo a Tokyo per questioni di lavoro. Si trovava in un periodo molto introspettivo della sua vita con «tutte le cose che aveva in mente e tutte quelle che cercava di capire».
Per qualche misterioso motivo, la Coppola sognava spesso di incontrare Bill Murray in un hotel di Tokyo, ed ecco spiegato per quale ragione il protagonista di ‘Lost in Translation’ è proprio lui.
Nel film Charlotte e Bob diventano amici e girano Tokyo insieme parlando della loro vita e delle loro paure, tra un locale un karaoke e qualche piccola incomprensione. I due sono entrambi sposati, ma l’intesa è molto forte. Il rapporto si incrina un po’ verso la fine, quando avviene un determinato fatto. Charlotte si allontana da Bob e alla fine ognuno deve tornare alla propria vita.
‘Lost in Translation’ è la dimostrazione che un film con una trama non troppo complessa, se viene diretto con eleganza e con il giusto occhio, può diventare qualcosa di unico e prezioso, come fatto presente all’epoca dal Los Angeles Times: «Quanto peso e sostanza potesse avere qualcosa di molto leggero nelle giuste mani», quelle si Sofia Coppola.
Il film in Italia è uscito il 5 dicembre del 2003 con un immediato ottimo riscontro di pubblico e critica. Vincitore del premio Oscar per la migliore sceneggiatura, candidato inoltre come miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista.
Sofia Coppola spiega Lost in Translation
La regista Sofia Coppola del film ha spiegato che «parla di fraintendimenti tra persone e posti», una situazione anche in parte rivelata nel titolo del film: «Parla di cose disconnesse e della ricerca di momenti di connessione».
Quando sembra che i due abbiano perso tutta la loro alchimia, dopo essersi salutati nella hall dell’albergo, in quella situazione di freddezza e distacco, poi succede che si rivedono. Charlotte cammina per strada e Bob è in macchina, lui fa fermare la macchina, va da lei e si salutano. A quel punto avviene il sussurro misterioso.
Come abbiamo già ampiamente sviscerato in questo articolo, le ipotesi fatte dai fan in rete nel corso degli anni sono diverse. Alcune particolarmente fantasiose, come viaggi nel tempo e frasi tra le più bizzarre che possono essersi detti i due.
Il sito di cinema Collider ha suggerito un’altra possibile ‘soluzione’ al caso Lost in Translation, ha ipotizzato che forse, quella famosa scena in cui i due si salutano, possa essere interpretata diversamente da chiunque veda il film in base alle proprio esperienze personali.
Può essere quindi vista in modo differente rispetto a come un individuo tratta il tema dell’amicizia, dell’amore e dei legami in generale. Per Sofia Coppola è sicuramente una battuta intima tra i due che suggella il legame tra Charlotte e Bob.
La regista in un’intervista con il sito Little White Lies, a 15 anni dall’uscita del film, ha dichiarato: «Quella cosa che Bill sussurra a Scarlett non era pensata per essere niente di che. Fu una cosa tra loro, semplicemente per prendere atto che quella settimana aveva voluto dire qualcosa per entrambi e che avrebbe influenzato il loro ritorno alla vita normale»
Quando le persone le chiedono cosa dice Bob a Charlotte la Coppola risponde che le piace la versione di Bill Murray: «Che è una cosa tra amanti, e quindi io non aggiungo altro». Lasciandoci in eterno con questo mistero in cui ormai tutti i fan si cullano.
Nel frattempo la regista si trova a Venezia, alla Mostra del Cinema, per presentare il suo prossimo lavoro: ‘Priscilla’. Il film parla di Elvis Presley dal punto di vista della moglie.