Martin Scorsese, quali sono le curiosità (e le debolezze) riguardanti uno dei più grandi registi della storia del cinema.
Martin Charles Scorsese, regista, produttore cinematografico, sceneggiatore e attore statunitense, con cittadinanza italiana. È considerato uno dei più importanti registi della storia del cinema.
Vincitore del premio Oscar come miglior regia per ‘The Departed – Il bene e il male’ nel 2007, della Palma d’Oro al Festival di Cannes per il celebre film ‘Taxi Driver’ nel 1976 e del Leone alla carriera al Festival del cinema di Venezia nel 1995. Vincitore inoltre di tre BAFTA e quattro Golden Globe.
La carriera di Scorsese dura da sei decenni. Con le sue pellicole affronta diverse tematiche. Dalla violenza istintiva alla religione, alla vendetta. Quali sono le particolarità che rendono questo regista di enorme talento, amato ed apprezzato da pubblico e critica di tutto il mondo?
Martin Scorsese, le origini e cosa l’ha spinto verso il cinema
Martin Scorsese nasce il 17 novembre 1942 a New York, nel Queens. Il padre Charles, la madre Catherine, si trasferiscono poi nel quartiere di Little Italy a Manhattan, luogo che forma Martin e su cui verterà gran parte della sua cinematografia. La passione per il cinema nasce a causa di un disagio fisico. Il piccolo Martin soffre infatti di asma, non può fare grandi attività fisiche o prendere parte ad eventi sportivi con gli altri ragazzi.
Il fratello maggiore, Frank, lo porta spesso al cinema, qui inizia la grande passione del giovane Scorsese. La sua adolescenza si svolge all’interno di una videoteca dove affitta spesso il film ‘I racconti di Hoffman’ di Michael Powell e Emeric Pressburger. L’altro affezionato cliente della videoteca è George A. Romero.
Martin Scorsese, il primo film da enfant prodige e la superstizione
Martin Scorsese crea il suo primo progetto cinematografico a soli 11 anni. Si tratta di uno storyboard (una rappresentazione grafica delle inquadrature) sull’Impero Romano, intitolato ‘La città eterna’. Un chiaro segno del suo enorme e precoce talento.
Malgrado questa sua innata capacità ancora Martin non intende intraprendere il percorso cinematografico a livello professionale. Scorsese sceglie la via ecclesiastica. Vuole diventare un prete cattolico dopo aver frequentato la Cardinal Hayes High School nel Bronx. Prosegue anche con la fase preparatoria per il seminario ma non riesce a portarla avanti. Opta quindi per il cinema.
Crea i primi cortometraggi: ‘Che sta facendo una ragazza carina come te in un posto come questo?’ del 1963, ‘Non sei proprio tu, Murray’ e ‘La grande rasatura’ del 1967. Dello stesso anno anche il primo lungometraggio, ‘Chi sta bussando alla mia porta’, nel film compare uno dei primi attori ‘feticcio’ di Scorsese, Harvey Keitel. Ad affiancare il neo regista nel montaggio, Thelma Schoonmaker.
L’anno della svolta è il 1970, Scorsese conosce e diventa amico di Brian De Palma, Francis Ford Coppola, George Lucas e Steven Spielberg. Ed è proprio Brian De Palma a far conoscere a Scorsese l’attore Robert De Niro, con cui il regista stringe un rapporto di amicizia e collaborazione duraturo ed importante.
Il grande passo avanti per Scorsese arriva con il film ‘Mean Streets’, una pellicola che mostra i tratti distintivi del regista: violenza, mascolinità tossica e senso di colpa cattolico, con naturalmente la classica ambientazione newyorkese. Nel 1974 l’attrice Ellen Burstyn recita nel film diretto da Scorsese ‘Alice non abita più qui’ e vince il premio Oscar come miglior attrice.
Il regista è molto superstizioso. Per tutti gli anni ’70 soffre di ansia paralizzante nei confronti del numero 11. Evita di volare con i numeri che sommati portano al numero 11, si rifiuta di viaggiare il giorno 11 e non vuole soggiornare all’undicesimo piano degli hotel.
A riguardo Scorsese dichiara: “Cose strane continuavano a succedere con quel numero durante quel periodo. Ho scoperto che quando avevo avuto una brutta esperienza, o forse ero stato licenziato da un progetto, i numeri nell’indirizzo di un edificio si sommavano a 11, o era l’undicesimo giorno”.
Taxi Driver, il film di Scorsese che lo consacra
Il 1976 è l’anno del film ‘Taxi Driver’, considerato ancora oggi una pietra miliare del cinema. La pellicola viene candidata a 4 premi Oscar. Grazie al successo di Taxi Driver Scorsese punta più in alto, vuole portare a compimento il primo progetto ad alto budget e decide di dedicarsi ad un musical ‘New York New York’, un film che al botteghino non gli da molte soddisfazioni.
Il fallimento del musical getta Scorsese nello sconforto. Viene colto da depressione e inizia a far uso di sostanze stupefacenti. A marzo del 2000 sul New Yorker, Mark Singer riporta in un articolo:
“Scorsese è lievemente depresso. L’abuso di droghe, e l’abuso del suo corpo in generale, culmina in un terrificante episodio di emorragia interna. Robert De Niro va a trovarlo in ospedale e gli chiede… se voleva vivere o morire. Se vuoi vivere, ha proposto De Niro, facciamo questo film, riferendosi a Toro Scatenato”.
Il regista ama comparire nei suoi film facendo dei cameo, il più noto è sicuramente quello in ‘Taxi Driver’, dove interpreta uno dei clienti sul taxi sconvolto dalla gelosia alla vista della moglie e dei presunti tradimenti.
Robert De Niro, in ‘Toro Scatenato’ (foto Ansa) – VelvetCinema.itSteven Spielberg all’inizio degli anni ’90 sta sviluppando il progetto per ‘Schindler’s List’ ma non vuole dirigerlo. La sua intenzione è di farlo fare all’amico Scorsese. Quest’ultimo lo convince a trattare personalmente un tema così importante per lui (essendo ebreo) come l’olocausto. Spielberg ricambia il favore quando si trova tra le mani il progetto del remake di ‘Cape Fear’, pensa che sia più adatto a Scorsese e quindi glielo cede.
Martin Scorsese regista blasfemo: le proteste e le guardie del corpo
Martin Scorsese, tratta spesso temi controversi e si è trovato più volte a dover affrontare non pochi disagi. Con il film ‘L’ultima tentazione di Cristo’ in cui mostra un Gesù uomo, con un lato umano molto pronunciato, incorre in diverse lamentele pubbliche con gruppi di persone fuori dai cinema in cui viene proiettato il film a protestare.
Il regista viene minacciato di morte e deve essere sorvegliato per ben due anni dalle guardie del corpo. Una suora fondatrice di Eternal Word Television Network, descrive il film come “il più blasfemo ridicolo che sia mai stato perpetrato in questo mondo”.
Nel 1997 Scorsese viene nuovamente attaccato per via del film ‘Kundun’, basato sulla vita di Tenzin Gyatso, leader politico del Tibet in esilio. Il film viene criticato dalla Cina e Scorsese viene inserito in un elenco (di 50 persone) che non possono entrare in Tibet. Martin Scorsese come grande appassionato di cinema, nel 1990 crea The Film Foundation organizzazione senza scopo di lucro che collabora con gli studi cinematografici per ripristinare le vecchie copie di film danneggiati.
Da buon newyorchese, Scorsese vive a Manhattan. Non è noto naturalmente il suo indirizzo, ma grazie ad accurate ricerche riguardanti la sua localizzazione più frequente, è abbastanza sicuro che viva nel blasonato quartiere dell’Upper East Side, nella zona collocata al 121 E 64 St.