Oppenheimer è l’ultimo film del regista Christopher Nolan quali sono le location in cui si sono svolte le riprese.
Ancora un mese e nelle sale italiane potremo vedere il film di Christopher Nolan, un’attesa snervante per gli amanti della Settima Arte che attendono le pellicole del regista con ansia crescente.
Oppenheimer parla del padre della bomba atomica, Robert Oppenheimer e di come, le sorti dell’umanità siano cambiate a seguito di quella scoperta, soprattutto naturalmente in connessione con le stragi di Hiroshima e Nagasaki.
Nel cast, oltre al protagonista interprete di Robert Oppenheimer, Cillian Murphy, sono anche presenti: Robert Downey Jr., Matt Damon, Emily Blunt, Casey Affleck, Florence Pugh, Kenneth Branagh e Rami Malek. Il film, sarà disponibile nel formato standard e nel formato IMAX, 70 mm e 35 mm.
Dove è stato girato Oppenheimer, il thriller storico di Christopher Nolan più atteso dell’anno
Oppenheimer è il film più ambizioso del regista, la critica lo ha già proclamato come un vero e proprio capolavoro. Sul suo progetto, Nolan ha spiegato: “Il mio obiettivo è stato condurre il pubblico nella mente e nelle vicende della persona che ha assistito con i propri occhi a uno dei più grandi stravolgimenti della storia”. E poi ha voluto aggiungere:
“Che vi piaccia o meno, J. Robert Oppenheimer è la persona più importante che sia mai vissuta. Ha modellato il mondo in cui viviamo, nel bene o bel male. E la sua storia deve essere vista per essere compresa”. Una figura controversa, come si può ben immaginare, di cui Nolan ha saputo mostrare ogni sua sfumatura. I critici presenti in sala alla prima, sono rimasti entusiasti della visione e hanno parlato di un film sbalorditivo e coinvolgente.
La pellicola è stata girata in cinque location principalmente, la maggior parte collocate in New Mexico. La prima fase del lavoro, ha trattato la ricostruzione della cittadina di Los Alamos, ovvero il luogo dove è stato sviluppato il Progetto Manhattan. Mentre si accingevano ad effettuare la ricostruzione, i produttori si sono resi conto che per creare una replica in scala reale, i costi sarebbero stati eccessivi.
Di conseguenza hanno deciso che gli esterni sarebbero stati costruiti a Ghost Ranch, nel sud del New Mexico in una zona di 8500 ettari. Gli interni invece nella vera Los Alamos. Con questa strategia sono anche riusciti a portare avanti il senso di veridicità che voleva Christopher Nolan e di cui sappiamo essere particolarmente maniaco.
Charles Roven, produttore del film, ha spiegato di come Nolan abbia voluto lavorare su un progetto che apparisse come “autentico”. Inoltre, il produttore ha specificato che il regista, ci teneva che il film apparisse come “artigianale” e quindi lontano da una realizzazione in studio.
Per le riprese nel luogo in cui realmente avvenne il test Trinity, essendo questo ancora oggi, una base militare operativa, il regista ha dovuto trovare un’alternativa, poiché girare lì avrebbe posto troppo limiti organizzativi. Questo avrebbe prolungato di molto le riprese e fatto lievitare i costi. Il regista ha fatto quindi ricostruire la propria versione della base per il test Trinity: una torre di acciaio di oltre 30 metri, ed un bunker da dove Oppenheimer ha assistito alla detonazione, a Belen in New Mexico.
Oppenheimer, il film di Nolan: “Potevano distruggere l’intero pianeta”
Christopher Nolan, con il suo film ha voluto evidenziare in particolar modo un ragionamento estremamente pericoloso e porre l’accento su quanto la mente umana, sia in grado di fare scelte folli e sconsiderate:
“Nella preparazione al Test Trinity, Oppenheimer e la sua squadra hanno dovuto accettare che ci fosse una minima possibilità che alla pressione sul bottone per attivare la prima bomba, si sarebbe potuto dar fuoco all’atmosfera terrestre e distruggere l’intero pianeta. Non c’era alcuna certezza matematica o teorica che potesse annullare completamente quella possibilità, per quanto minima. E nonostante questo elemento, hanno comunque deciso di premere quel tasto. Si tratta di un momento straordinario nella storia dell’umanità. Ho voluto portare gli spettatori in quella stanza per assistere alla conversazione e provare le emozioni una volta che il bottone è stato premuto”.
Come sempre il regista con le sue pellicole, cerca di mostrare non solo eventi storici di un certo rilievo ma anche la moralità umana in ogni sua nefasta sfaccettatura.
“È un momento incredibile, se ci pensate. Il rischio è incalcolabile. Il rapporto fra scienza, teoria, intelletto – ciò che possiamo immaginare – contro la difficoltà pratica di trasformare idee astratte nel mondo reale, fare i conti con la loro esistenza e le loro conseguenze”.