Il delitto di Via Poma, arriva la serie TV che parla dell’omicidio di Simonetta Cesaroni

Il delitto di Via Poma diventerà una serie TV: Simonetta Cesaroni, il caso della giovane uccisa in modo atroce più di 30 anni fa.

Cronaca nera e cinema, un connubio che esiste da tempo e che ha sempre funzionato molto bene. I casi di cronaca più efferati sono stati resi negli anni, dei film o delle serie di enorme successo. In Italia abbiamo avuto la serie sul Mostro di Firenze, sul delitto di Yara Gambirasio, su Alfredino Rampi, su Amanda Knox e diversi altri casi.

In autunno vedremo una serie sul caso di Elisa Claps e un’altra sull’omicidio di Sarah Scazzi. È stata da poco annunciata anche la serie scritta da Flaminia Gressi e Bernardo Pellegrini, sul delitto di Via Poma, quindi sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma, nel quartiere della Vittoria il 7 agosto 1990.

Il delitto di Via Poma, cosa è accaduto a Simonetta Cesaroni

La famiglia Cesaroni è ancora in attesa di giustizia da quel lontano e terribile 7 agosto 1990. Chi ha inflitto 29 coltellate alla giovane Simonetta? Sono state fatte a riguardo le ipotesi più fantasiose, si è parlato perfino del coinvolgimento del Vaticano e della Banda della Magliana. L’arma del delitto non è mai stata ritrovata.

Cosa è accaduto quella sera di agosto a Roma? Simonetta è una ragazza di 21 anni e lavora in uno studio commerciale come contabile. È una giovane molto seria e riservata. Quella sera, la famiglia non la vede rientrare a casa e decide di andare in ufficio dove viene trovato il corpo di Simonetta senza vita.

Delitto di Via Poma serie Tv sull'omicidio Simonetta Cesaroni
La porta di ingresso dell’ufficio in Via Poma (foto Ansa) – VelvetCinema.it

Secondo quanto ricostruito, Simonetta sarebbe stata aggredita in ufficio da una persona che l’avrebbe inseguita e bloccata a terra. Un individuo che si sarebbe collocato sopra di lei con le ginocchia, bloccandola con tanta prepotenza da lasciarle degli ematomi, per poi colpirla con forza alla testa, tanto da farla svenire e quindi infierire su di lei con un tagliacarte, 29 volte.

Il mistero legato a questo crimine va avanti da più di 30 anni, si sono seguite nel corso del tempo moltissime piste che alla fine morivano collassando su loro stesse. Un giallo senza fine, quello di Via Poma.

La serie tv sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, la ricostruzione di quei terribili momenti

Una storia tanto oscura e terribile da aver destato l’attenzione dei produttori che sono riusciti addirittura a coinvolgere gli eredi della vittima e gli avvocati stessi. La serie ricostruirà gli eventi, cercando di mettere in evidenza le verità che sono potute emergere nel corso di questi lunghi anni di indagini.

La casa di produzione Cattleya avrà accesso agli atti processuali, ad ogni documento custodito in archivio, alle svariate fonti giuridiche per poter ricreare uno scenario il più possibile attendibile. Si tratta infatti di un pezzo importante e terribile della storia d’Italia, non solo perché è rimasto insoluto, ma anche per le varie ipotesi fatte e per tutti i depistaggi subiti.

Arriva la serie TV sul delitto di via Poma e l'omicidio di Simonetta Cesaroni
Il palazzo sede dell’ufficio in via Poma a Roma (foto Ansa) – VelvetCinema.it

Nel corso del tempo è diventato uno dei gialli più discussi, uno dei delitti su cui i media si sono concentrati di più per cercare di analizzare ogni sua sfumatura e ogni punto oscuro.

Flaminia Gressi e Bernardo Pellegrini, hanno dichiarato: “Via Poma non è solo un caso di cronaca nera, ma racconta la storia di due ragazze. Due sorelle. Simonetta, coi sogni, gli amori, i piccoli dispiaceri e i desideri dei vent’anni. Sua sorella Paola con la sua forza nel tenere insieme la famiglia contro il dolore e con la sua sete di giustizia che per trent’anni la porterà a battersi contro un muro di silenzio per arriverà alla verità”.

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L’omicidio di Simonetta Cesaroni (foto Ansa) – VelvetCinema.it

Hanno inoltre aggiunto: “L’Italia di via Poma è l’Italia di oggi. Fragile e precaria. L’immagine di un Paese bugiardo e spaventato che, in quell’ufficio al terzo piano di via Poma, fa i conti con sé stesso”.

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