Cosa faceva Alberto Angela prima di arrivare in televisione: il suo lavoro ha avuto inizio moltissimi anni fa, tra i luoghi del passato.
Alberto Angela è un amatissimo divulgatore scientifico, ma nel corso della sua carriera ha avuto modo di lavorare ed affermarsi in tanti ambiti diversi: è infatti anche un paleontologo, un conduttore, un giornalista e uno scrittore. Qualche settimana fa è tornato in televisione a circa dieci mesi dalla scomparsa di suo padre, Piero Angela. Lo ha fatto con un programma nuovo, che raccoglie l’eredità di Superquark ma che si è evoluto nel passaggio da padre a figlio.
Noos-L’avventura della conoscenza è nato da un’idea unita, venuta fuori prima della scomparsa del conduttore. A Il messaggero aveva infatti raccontato che volevano che ci fosse ancora in tv un programma di divulgazione scientifica. Il giornalista in questi anni ha avuto modo di muoversi moltissimo sul piccolo schermo e non solo. Infatti, prima ancora di approdare in tv, si è spostato tra i luoghi più sperduti della terra.
Alberto Angela si racconta: cosa ha fatto prima dell’arrivo in tv
Oggi è un conduttore televisivo molto amato, ma prima ancora di conoscere la popolarità Alberto Angela ha avuto modo di muoversi da un luogo ad un altro. Spinto dalla bellezza del mondo e dalla curiosità di scoprire, scavare e dal desiderio di conoscenza, dieci anni prima di esordire sul piccolo schermo ha cominciato facendo il paleontologo.
A Repubblica ha infatti raccontato della sua attività di ricerca e di scavo sul campo in Africa, Oman e Mongolia. Quello che ha provato visitando un sito archeologico non è paragonabile a nulla, ha riferito. Lì c’è la sensazione di ritrovare un percorso momentaneamente sepolto: “C’è fascino, mistero, attesa…tu sei il ricercatore in grado di collegare il passato al presente. Ho scavato per dieci anni e nei luoghi più sperduti del pianeta”. Negli anni in cui ha lavorato come ricercatore però sentiva che mancava un mediatore tra lo spazio indietro e quello attuale. E ad un certo punto ha deciso di assumere questo ruolo che ormai da tempo porta avanti con successo.
Tanto che oggi la popolarità lo accoglie da ogni angolo, anche se, dice, non era prevista. Non era quindi tra i suoi obiettivi e spesso sente disagio, non essendo il tipo di persona che cerca la ribalta. Ma se da una parte non nasconde di provare davanti alla fama un certo ‘imbarazzo’, è comunque felice di aver portato qualcosa alle nuove generazioni e di aver raggiunto un traguardo. “La popolarità è arrivata per la divulgazione e per la scienza, e questo è un grande risultato”.