Profondo Rosso, il capolavoro di Dario Argento torna al cinema, il nuovo trailer del film restaurato in 4K.
È pronto per tornare nelle sale il film cult di Dario Argento, Profondo Rosso. Il capolavoro che ha segnato la storia del cinema, il thriller giallo onirico e visionario che diventò un successo mondiale. Un’esperienza unica, guidata da una colonna sonora che ti trascina, insieme alla trama, nell’oscurità più completa.
La stagione 1974/75 vedeva il film, Profondo Rosso’, tra i maggiori incassi italiani. La pellicola divenne poi un importante punto di riferimento per il cinema mondiale, influenzando registi come Eli Roth, John Carpenter, James Wan. La trama del film parla di un pianista jazz, che assiste all’omicidio di una medium senza riuscire a riconoscere l’assassino. L’uomo viene coinvolto da una giornalista nelle indagini ma rimane travolto dagli eventi e dalle scoperte che fa.
Un film dalla trama sconvolgente, che trascina, spaventa e culla al tempo stesso. Una spirale da cui è impossibile uscire, da cui in realtà non si vuole uscire. La curiosità, con ‘Profondo Rosso’, lascia lo spazio alla suggestione che lascia a sua volta spazio al terrore puro.
Curiosità su Profondo Rosso di Dario Argento
- I primi piani delle mani dell’assassino con i guanti di pelle, sono del regista stesso.
- In una scena vi è un chiaro richiamo al famoso dipinto di Edward Hopper. Quando l’attore David Hemmings passa davanti al ‘Blue Bar’, che è ispirato al dipinto ‘Nighthawks’
- Sull’onda del successo del film ‘Suspiria’, arrivato dopo ‘Profondo Rosso’, il film uscì in Giappone con il titolo ‘Sospiria 2’ pur non avendo alcun legame con questo.
- La sceneggiatura di Profondo Rosso era più lunga, arrivava a 500 pagine. Venne sfoltita notevolmente a 321 pagine dopo che il padre, Salvatore Argento, ed il fratello, Claudio, la lessero. Questi misero in guardia Dario, temevano che il pubblico potesse non comprendere alcune parti davvero troppo criptiche.
- Edward Hopper viene citato un’altra volta nel film. Durante la scena in cui Marcus e Carlo (David Hemmings e Gabriele Lavia) suonano il piano, al minuto 47:02 fino al 47:19. In quel lasso di tempo si può vedere nel pubblico una donna seduta con una tazza di caffè. La scena è ispirata al dipinto “Automat”
- La storia è ambientata a Roma ma la stragrande maggioranza delle riprese è stata effettuata in esterno a Torino.
- In origine il titolo del film doveva seguire la scia dei precedenti di Dario Argento, con riferimenti ad animali e chiamarsi ‘La tigre dai denti a sciabola’. Argento decise di cambiare direzione, poiché altri registi avevano preso la stessa abitudine.
- In inglese il film si intitola ‘The Shivers of Angst’, ovvero ‘Brividi d’angoscia’, mentre in tedesco “Rosso – Die Farbe des Todes” “Rosso – Il colore della morte”.
- A differenza di molti altri registi scrupolosi e maniacali, come ad esempio Stanley Kubrick, Dario Argento non ama ripetere le scene troppe volte. Durante le riprese diventò pazzo a causa di David Hemmings e Daria Nicolodi che vollero ripetere la scena del braccio di ferro, più di 70 volte.
Profondo Rosso restaurato in 4K torna al cinema: il trailer del nuovo film
Il film tornerà nei cinema dal 10 luglio grazie ad una collaborazione tra RTI – Mediaset e Cat People una casa di distribuzione fondata da Raffaele Petrini e Alessandro Tavola. Questo sarà solo il primo di tanti altri classici che vedremo nuovamente sul grande schermo. Tavola ha dichiarato:
“Vogliamo riportare in sala film significativi per tutti, senza divisioni di categoria, per far (ri)vivere quella dimensione di stupore, trasporto e scoperta che il cinema del passato è ancora in grado di dare. Il pubblico negli ultimi tempi ha infatti premiato le riedizioni di classici di ogni tipo, ma ci sono ancora interi decenni, generi e autori non celebrati a dovere”.
Petrini ha invece voluto spiegare che: “Il cinema italiano è ricco di film unici e irripetibili, amati e riconosciuti in tutto il mondo” e ha inoltre dichiarato che: “Volevamo che la nostra prima uscita fosse italiana ed emblematica, e per noi è stato naturale scegliere Profondo rosso perché racchiude in sé tutto ciò che il cinema può essere e fare. Proprio pensando a questo tipo di iconicità, il nostro prossimo film sarà ‘Cannibal Holocaust’ del compianto Ruggero Deodato, una film cruciale nella storia del cinema e del suo linguaggio”.
Il restauro di Profondo Rosso
In occasione del 40esimo anniversario del film è arrivato dunque il suo restauro, curato dal Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale, sotto la supervisione del direttore della fotografia, Luciano Tavoli, collaboratore di Dario Argento. È stato utilizzato un interpositivo d’epoca come riferimento per sostituire alcuni fotogrammi assenti.