Quattro matrimoni e un funerale, film commedia British per eccellenza. Vediamo insieme alcune curiosità poco note.
Il film fece esplodere la carriera di Hugh Grant, che prima del film aveva già lavorato in diverse pellicole, senza esser messo in particolare risalto.
Da menzionare, nella filmografia di Grant, prima di ‘Quattro matrimoni e un funerale’, ‘Maurice’ di James Ivory del 1987 e ‘Quel che resta del giorno’, sempre di James Ivory del 1993. L’anno dopo, il 1994, è la volta di ‘Quattro matrimoni e un funerale’, il film che come detto, lancerà la carriera di Hugh Grant in modo dirompente.
Per diversi anni, il volto dell’attore britannico con quello sguardo sornione e quell’aria da bravo ragazzo (ma nemmeno tanto), sarebbe stato un po’ ovunque: da ‘Nine Months – Imprevisti d’amore’ a ‘Ragione e sentimento’, passando per ‘Notting Hill’ fino a ‘Mickey occhi blu’. Poi i vari Bridget Jones e altre pellicole di successo, molto apprezzate dal pubblico. Insomma, il film fece senza ombra di dubbio la fortuna di Hugh Grant.
Una commedia romantica con il tipico humour British che parla di un gruppo di amici, delle loro avventure e disavventure sentimentali. Una sceneggiatura passata alla storia con dialoghi esilaranti, ma anche momenti di profonda riflessione. Ovviamente, come da titolo, che per gli integralisti potrebbe quasi essere di suo spoiler, nel film avvengono quattro matrimoni e un funerale: le vicende del gruppo si muovono proprio su questi eventi.
Quattro matrimoni e un funerale, la commedia British per eccellenza: curiosità e fatti pochi noti
Una sceneggiatura molto curata, come dicevamo, in effetti figlia di una certa esperienza. Infatti, Richard Curtis, lo sceneggiatore, aveva partecipato a ben 72 matrimoni. L’idea del film gli venne proprio quando, ad uno di questi eventi, una ragazza gli chiese di andare a letto con lui. Curtis rifiutò per poi pentirsene amaramente. Richard Curtis ha inoltre dichiarato di aver scritto il film, per spiegare a sua madre perché non si era mai voluto sposare. Un parto travagliato il suo, arrivato fino a 17 bozze prima di dar vita alla sceneggiatura definitiva.
Hugh Grant non venne subito accettato di buon grado. Curtis lo considerava troppo bello per la parte. Il suo ruolo sarebbe potuto andare ad Alan Rickman, oppure, un altro volto gettonato era Alex Jennings, che in seguito interpretò il principe Carlo nel film ‘The Queen’.
Mentre per il ruolo di Carrie, andato a Andie MacDowell, era stata inizialmente scelta Jeanne Tripplehorn, ma dovette declinare a causa di un lutto un famiglia. Venne presa in considerazione anche Marisa Tomei che rifiutò per via del nonno gravemente malato. Un altro volto preso in considerazione fu quello di Sarah Jessica Parker.
Carrie come Katherine Hepburn. Questo il paragone che Andie MacDowell fece nel 1994 a Entertainment Weekly ovvero che quello era “il tipo di ruolo che avrebbe interpretato 40 anni prima. Era schietta, quella con potere e intelligenza, e il coraggio di dire e fare esattamente quello che voleva”.
Il film aveva un budget piuttosto contenuto, 2,7 milioni di sterline, 4,4 milioni di dollari. Così basso che il direttore della fotografia, Michael Coulter, ricavò la ripresa della natura scozzese mentre si trovava in vacanza. Lo stesso Grant venne pagato meno di 60.000 dollari, per essere precisi 58.072.
I finanziatori americani ebbero qualche problema con il linguaggio ‘esplicito’ del film. Dissero che non erano sicuri che sarebbe stato diffuso negli Stati Uniti, poiché il contenuto sessuale con urla eccessive, sarebbe stato troppo per loro. Infatti, alla prima americana, alcune persone lasciarono la sala: si trattava, nel dettaglio, di alcuni mormoni.
Alla prima del film in Gran Bretagna invece, duecento persone indossarono abiti da sposa. Fu un’idea di Richard Curtis, messa però in ombra dall’arrivo di Hugh Grant con Elizabeth Hurley e il suo famoso abito nero di Versace tenuto insieme da spille.
La scena finale, di Hugh Grant ed Andie MacDowell sotto la pioggia, quel momento che doveva suonare come ‘ti amo cosi’ tanto che non sento nemmeno l’acqua’, in realtà non era prevista con una pioggia tanto forte, Andie MacDowell disse in merito: “Penso che forse stesse piovendo un po’ forte…”, ma da bravi professionisti quali erano, proseguirono nelle riprese sotto il diluvio universale.