Claudio Bisio prima del successo nel mondo dello spettacolo ha percorso altre strade: quali sono stati i suoi studi e che cosa ha fatto.
Claudio Bisio è tornato in televisione con con la fiction Vivere non è un gioco da ragazzi, in onda su Rai 1 dal 15 maggio 2023, e divisa in tre puntate. Porta in scena il rapporto dei ragazzi con le droghe dalla prospettiva di chi, ancora giovane e con mille difficoltà tra le mani, non comprende e spesso sbaglia. In un’intervista a Il corriere della sera ha spiegato che questa serie non è retorica e leccata, ma cruda: “Mi piacerebbe che genitori e figli guardassero insieme questa serie”.
Ha fatto il paragone con i suoi figli, che per fortuna, dice, hanno sempre avuto amicizie sane. All’epoca era più spaventato per il motorino, adesso però è tranquillo. La primogenita, Alice, sta a Berlino, mentre Federico, è a Londra. Oggi l’attore non ha bisogno di presentazioni, dato che è amatissimo dal pubblico. Ma prima ancora di diventare famoso, aveva iniziato a muoversi, lavorando, in altri ambienti.
Claudio Bisio prima del successo: cosa ha studiato e che cosa faceva
Oggi Claudio Bisio è circondato dall’amore dei telespettatori. Il merito di tanto affetto e del successo che si è ritrovato a vivere, è naturalmente suo e del talento che ha mostrato di avere. Lo ha fatto nei film, al cinema e in televisione, e nei numerosi programmi, molti dei quali portati avanti in qualità di conduttore e comico. Ma prima ancora di arrivare ad essere tanto famoso, ha fatto altro.
L’attore, quando era studente del Liceo Scientifico ‘Luigi Cremona’ di Milano, negli anni settanta, fu un attivista dell’Avanguardia Operaia. Alternò questo impegno politico alla passione per il teatro, incominciando a recitare al Centro Sociale Leoncavallo.
Ha anche frequentato per due anni la facoltà di Scienze Agrarie all’Università, fino a quando non decise di lasciare. Prese il diploma, nel 1981, presso la Civica Scuola d’arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano. In un’intervista rilasciata al Corriere della sera, ha raccontato di non aver mai avuto dubbi di non trovare un lavoro, doveva solo capire cosa fare: “Ho studiato Agraria e poi sono diventato attore”.
Ha spiegato che allora non era così difficile, come per i ragazzi di oggi. A 23 anni ha ricevuto la proposta di andare a Parigi, per gestire un ufficio del Cts, per cui lavorava d’estate. Allora faceva già la scuola del Piccolo e quindi doveva scegliere. Non riuscì a dormire per una settimana. Se al suo tempo, questo era un bivio con due possibilità, dice che adesso, per i giovani, si parla più di vicoli ciechi.