Il divo di Hollywood ha sempre rivendicato le origini italiane. In pochi conoscono questo aneddoto sulla sua esperienza nel nostro paese.
Al Pacino, l’attore americano di origini italiane, è un’icona indiscussa dell’industria cinematografica. La sua carriera di successo abbraccia oltre cinque decenni, durante i quali ha dimostrato di essere uno dei talenti più versatili nel mondo del cinema. Nato il 25 aprile 1940 a New York City, Al Pacino ha vissuto un’infanzia modesta nel quartiere del Bronx. Fin da giovane ha dimostrato una passione per la recitazione.
La svolta nella carriera di Pacino è arrivata nel 1972 con il suo ruolo di Michael Corleone nel film “Il padrino” di Francis Ford Coppola. Questo ruolo è diventato uno dei suoi più iconici e gli ha valso la prima nomination agli Academy Awards come Miglior Attore.
Da quel momento in poi, la carriera di Al Pacino è stata segnata da una serie di interpretazioni indimenticabili. Negli anni, ha portato il suo carisma sul grande schermo in film come “Scarface” (1983) e “Heat” (1995), dando vita a personaggi complessi e carismatici.
Ma prima del successo, il divo di Hollywood ha raccontato di aver vissuto un’esperienza molto particolare, proprio in Italia.
Dalle origini dei genitori all’esperienza di vita in Sicilia: Al Pacino è molto legato all’Italia
Al Pacino ha un forte rapporto con l’Italia, sia per le sue origini italiane che per il suo interesse verso la cultura italiana. Nonostante sia nato e cresciuto negli Stati Uniti, Pacino è di discendenza italiana, con entrambi i suoi genitori provenienti da famiglie di immigrati italiani.
Classe 1940, figlio di Rose Gerardi e Salvatore Alfred Pacino, il divo ebbe un’infanzia difficile, segnata dall’abbandono del padre quando aveva solo 2 anni. L’adolescenza fu altrettanto turbolenta, vissuta in strada dopo aver lasciato la scuola a soli 16 anni. Al Pacino trovò nel teatro l’ancora di salvezza e proprio a teatro fece l’incontro «magico», quello con Francis Ford Coppola.
La storia risale agli anni ’60 ed è stata raccontata dall’attore a Cindy Adams, giornalista e scrittrice di gossip americana. Il giovane Al, ancora un aspirante attore alle prime esperienze, decise di abbandonare gli studi per inseguire il suo sogno di una carriera nel mondo del cinema. Tuttavia, il destino lo condusse in Sicilia, la terra d’origine dei suoi genitori.
Lì, travolto dai debiti e senza un soldo in tasca, il giovane Al si trovò costretto a prostituirsi. “Per sopravvivere e avere un tetto sopra la testa, decisi di vendere il mio unico bene, il mio corpo, a una donna più anziana di me”, ha confessato in seguito ad Adams.
Questa scelta, racconta l’attore, si rivelò ben presto una fonte di rimorso per il giovane Al, profondamente devoto alla religione cattolica. In seguito ha dichiarato: “Molte volte mi sono svegliato la mattina successiva disprezzandomi per ciò che stavo facendo“, come riportato nella rubrica di Adams. In ogni caso, se questa particolare esperienza ha contribuito a formare il grande attore che tutti conosciamo, non possiamo che esserne felici.