Rocco Papaleo età, miopia, origini, moglie, figli: tutto sull’attore

Volto noto del cinema e della televisione italiana, Rocco Papaleo ha una lunghissima carriera ricca di successi e di soddisfazioni. Ma forse tutti non sanno che da sempre combatte con una patologia piuttosto fastidiosa. 

È nato e cresciuto in Basilicata, precisamente a Lauria: Rocco Papaleo è figlio unico di Giacomo impiegato postale e Giacomina Palmieri, casalinga. Molto unito alla sua famiglia, proprio dal padre, avrebbe ereditato una malattia che si “trascina” da quando era bambino.

Da bambino, come ci raccontano le sue biografie, l’attore era sempre molto attratto dalla musica, ma da grande, durante gli studi universitari il mondo della recitazione entrerà nella sua vita e lui non lo lascerà più andare via.

Dopo i primi passi come cabarettista, musicista e attore teatrale, Rocco Papaleo approderà nel 1989 sul set della serie TV “Classe di Ferro” diretta da Bruno Corbucci. Seguiranno, tra le altre, le partecipazioni nelle grandi pellicole sul grande schermo come Il male oscuro di Mario Monicelli, Senza pelle di Alessandro D’Alatri, I laureati di Leonardo Pieraccioni. Recentemente lo abbiamo visto in Si vive una volta sola, di Carlo Verdone , ma Papaleo è anche un apprezzato sceneggiatore (Viola bacia tutti, regia di Giovanni Veronesi) e regista (Basilicata coast to coast).

La patologia di cui soffre Rocco Papaleo: ricordi poco nitidi

In un’intervista rilasciata a Ok Salute, Rocco Papaleo, ha rivelato che soffre di una forte miopia da quando era bambino, ereditata da suo padre.

Rocco Papaleo miopia
Rocco Papaleo soffre di una forte miopia (Credit: profilo personale Instagram) – velvetcinema.it

L’attore ha riferito di non vedere per niente bene e di non avere molti ricordi nitidi del mondo. Crede di aver ereditato questa patologia della vista dal padre che era alto con gli occhi azzurri, evidenziando con ironia che tra le cose che poteva ereditare da lui, ha preso proprio la sua parte negativa: “Io invece sono basso con gli occhi verde marcio e molto più miope di lui!. Al di là dell’ironia, non vederci bene è stata una grossa opportunità: mi ha permesso di sviluppare uno sguardo diverso, di usare l’immaginazione, di esprimermi con la poesia. Alla miopia devo molto, anche se nel mio caso è davvero accentuata!” Ha fatto sapere Papaleo.

L’attore lucano ha poi aggiunto che oltre ad essere miope (gli mancano nove diottrie all’occhio destro e undici al sinistro) è anche presbite e un po’ astigmatico e che da bambino ha sofferto molto per questo ma senza farne una tragedia, anche se per i suoi compagni era il “classico quattrocchi”.

Ha ammesso che qualche problema nasceva quando voleva giocare a pallone perché da ragazzo era un grande appassionato di calcio e che ovviamente giocava senza occhiali: “finché le partite erano soltanto di giorno riuscivo a cavarmela. Ma quando si è cominciato a giocare in notturna, non vedevo quasi niente e ho dovuto lasciar perdere.” Ha aggiunto con un po’ di rammarico.

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