Russel Crowe, è stata la cosa più difficile che ho dovuto imparare per un set: la rivelazione dell’attore

Protagonisti di film e serie tv spesso mettono alla prova le proprie potenzialità sul set: Russell Crowe rivela il compito più difficile che abbia mai svolto. 

Nei primi anni 2000, Russell Crowe raggiunse l’apice del successo. La diffusione dell’opera diretta da Ridley Scott – Il Gladiatore – sancì l’inizio della sua ascesa e affermazione nello show business americano e soprattutto nel panorama cinematografico internazionale. Nel 2001, l’attore neozelandese conquista il palco degli Oscar per la sua interpretazione di John Nash in A Beautiful Mind, che gli valse il premio come Miglior attore protagonista. Dopodiché, non si è più fermato.

Parliamo di un artista che è stato capace di cavalcare la cresta dell’onda per quasi trent’anni, dimostrando in qualsiasi pellicola la sua professionalità e soprattutto il suo talento. Non ha sbagliato un colpo, scegliendo accuratamente i progetti ai quali prendere parte e soprattutto le collaborazioni sulle quali investire tempo ed energie. Nel corso dei decenni, ha dunque interpretato ruoli completamente diversi l’uno dall’altro: alcuni più semplici, altri particolarmente introspettivi ed altri ancora apparentemente impraticabili fisicamente.

L’iconico ambasciatore di Roma – onorificenza concessa all’attore dal Sindaco della Capitale Roberto Gualtieri – ha dovuto affrontare una serie di sfide importanti nel corso della sua carriera. E’ risaputo infatti che alcuni registi prediligano la veridicità sul set, ragion per cui gli attori protagonisti sono chiamati ad apprendere le nozioni necessarie per un’interpretazione reale e concreta del personaggio. Tornando dunque al 2003, anno in cui Russell Crowe lavorò sul set di Master & Commander, sembra che il regista Peter Weir abbia sottoposto l’attore ad un lavoro estenuante.

Russell Crowe sul set di Master & Commander: il film più difficile che abbia mai girato

Come abbiamo anticipato, nel 2003 Russell Crowe tornò in sala con il film diretto da Peter Weir Master & Commander – Sfida ai confini del mare, lungometraggio ambientato storicamente in periodo napoleonico, che tratta delle vicissitudini marinaresche del Capitano Jack Aubrey (Russell Crowe) e Stephen Maturin (Paul Bettany). L’opera richiese oltre tre anni di produzione: un anno per la realizzazione della sceneggiatura, un anno per le riprese effettive ed infine un anno di post-produzione.

Russell Crowe, Jack Aubrey in Master & Commander
Russell Crowe, Jack Aubrey in Master & Commander (2003) – (Foto Ansa) – velvetcinema.it

Il personaggio di Jack Aubrey nasce dalla mente brillante dello scrittore inglese Patrick O’Brian. L’affascinante peculiarità associata al protagonista tuttavia, non risiede tanto nelle sue capacità di amministrazione navale, bensì nella sua più grande passione: la musica. Il Capitano ama organizzare dei piccoli concerti a bordo, in compagnia del fidato compagno di viaggio: Aubrey suona dunque il violino, mentre Maturin si diletta con il violoncello.

In onore di questa specifica caratteristica, il regista Peter Weir ha chiesto a Russell Crowe di imparare a suonare il violino in occasione delle riprese. L’attore neozelandese si è quindi sottoposto a tre mesi di duro lavoro, uno “studio matto e disperatissimo”, in modo da interpretare il suo personaggio nella sua completezza. Successivamente, egli dichiarò che la sua esperienza sul set di Master & Commander rappresentò forse l’impresa più difficile al quale abbia preso parte nel corso degli anni di carriera.

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