Quentin Tarantino, regista amato, odiato, criticato, vediamo insieme quali sono i trucchi che utilizza maggiormente per dar vita ai suoi film.
Ogni regista ha i suoi trucchi, degli stratagemmi che utilizza nelle proprie pellicole. Quentin Tarantino non è da meno. Alcuni di questi sono delle vere e proprie chicche.
La carriera di Tarantino è iniziata nel 1992 con il film ‘Le Iene’, il grande successo è arrivato qualche anno dopo con ‘Pulp Fiction’, una pellicola molto apprezzata, con cui il regista è arrivato perfino a Cannes. Da molti è considerato il suo maggior successo. I film di Quentin Tarantino hanno uno stile tutto particolare, il marchio di fabbrica del regista si individua facilmente.
Negli anni Tarantino ha esplorato tanti stili narrativi, è arrivato perfino a rielaborare momenti storici come in ‘Bastardi senza gloria’, o come in ‘C’era una volta a Hollywood’. I suoi film sono pieni di citazioni e omaggi a grandi registi del passato.
Quentin Tarantino e i trucchi del mestiere: quali sono i più utilizzati dal regista
Più che di trucchi dobbiamo parlare di marchi di fabbrica. Il sangue nei film di Tarantino è una presenza costante. Giudicato spesso eccessivo, se si guarda un film di Tarantino bisogna sapere a cosa si va incontro: violenza e sangue a profusione. Il regista non ama la violenza al di fuori dei film ma ha dichiarato che “nel film, la violenza è bella”. I due film di Tarantino con maggior presenza di morti sono ‘Bastardi senza gloria’ e ‘Django Unchained’, ma ogni singolo film del regista presenta una bella dose di violenza.
Un’altra delle tecniche diventate un tormentone di Tarantino sono le sue narrazioni non lineari. Il regista stesso ha infatti ammesso che alcuni film, come ‘Pulp Fiction’, se avessero seguito il normale ordine cronologico non avrebbero funzionato. Anche questa è una forma di omaggio che il regista fa. Ad esempio ha spiegato che ‘Jackie Brown’ è stato ambientato nello stesso modo di ‘Rashomon’, un classico del grande regista Akira Kurosawa.
Tra i trucchi usati da Tarantino vi sono le scene in cui si mangia. Ad esempio nella scena iniziale del film ‘Le Iene’ dove si vedono i protagonisti fare colazione, o la celebre scena “Royale con Formaggio’ di Pulp Fiction. Oppure la famosa scena dell’interrogatorio in ‘Bastardi senza gloria’, quando Hans Landa interroga Shosanna a ristorante e ordina uno strudel di mele e un bicchiere di latte per lei. Tarantino, insomma, mostra i suoi personaggi attraverso il cibo.
Rimanendo sul discorso cibo, un altro trucco utilizzato da Tarantino nei suoi film è quello di inserire brand immaginari. Sono diventati dei tormentoni a cui fare attenzione. Ad esempio nel film ‘Le Iene’ è comparso la prima volta il Big Kahuna Burger, come anche in ‘Pulp Fiction’. Un altro marchio che compare nei film di Tarantino è Red Apple Cigarettes, visto in ‘Pulp Fiction’, e nei titoli di coda di ‘C’era una volta a Hollywood’.
Quentin Tarantino: tecnicismi vari
Altro marchio di fabbrica del regista il truck shot ovvero la telecamera che dal basso cattura i soggetti dall’interno del bagagliaio di una macchina. Riprendere i personaggi da un’angolazione bassa ha una chiave di lettura legata al dominio, proprio come un gatto che decide di guardarti dall’alto del suo trespolo.
C’è anche tra le tecniche di ripresa il Corps View, una scena che ha la prospettiva di un corpo a terra. Tarantino utilizza inoltre spesso i piani sequenza, bellissimi da vedere, difficilissimi da mettere in pratica. Molto utilizzato dal regista anche il ‘God’s eye point of view’, ovvero il punto di vista dall’alto, ‘l’occhio di Dio’, la ripresa distaccata, ci fa uscire un attimo dalla storia per vederla dall’esterno.
Un altro bellissimo effetto utilizzato spesso dal regista è la carrellata a 360°, un tipo di ripresa che esalta le scene di tensione in modo particolare. Un altro trucco utilizzato dal regista che esaspera molto scena è il Quick Zoom, sono ovviamente delle rapide riprese zummate eseguite con l’obbiettivo che generano un effetto di ansia crescente nello spettatore.
Anche se non si parla di un trucco tecnico, va sicuramente menzionata la passione di Tarantino per le riprese sui piedi. Il regista trova un modo per inquadrarli sempre, in qualunque film, che la scena ne sia strettamente connessa o meno i piedi ci sono sempre.
Quentin Tarantino, un regista abitudinario: nei suoi film non mancano mai
Quentin Tarantino è un abitudinario e ama circondarsi da alcuni attori che tornano ciclicamente nei suoi film. È il caso di Samuel L. Jackson che è apparso in moltissimi suoi film: ‘Pulp Fiction’, ‘Jackie Brown’, ‘Kill Bill: Volume 2’, ‘Bastardi senza gloria’ (il narratore), ‘Django Unchained’ e ‘The Hateful Eight’. Altre stelle che ruotano intorno a Tarantino sono Uma Thurman, Harvey Keitel e Michael Madsen.
Molto frequenti nei film di Tarantino sono le citazioni. Il regista non ne ha mai fatto un mistero anche se negli anni è stato accusato spesso di plagio. È cosa ben nota, ad esempio che nel film ‘Le iene’ la trama è ispirata a ‘Il quarto uomo’ del 1952. I personaggi invece prendono i nomi dai colori dal film ‘Il colpo della metropolitana’ del 1974.
La famosa scena del ballo di ‘Pulp Fiction’, quella tra Uma Thurman e John Travolta è ispirata a Bande à Part di Jean-Luc Godard, che il regista ama moltissimo. Il film ‘The Hateful Eight’ ha preso palese ispirazione da un western del 1951 di Herny Hathaway, ‘L’uomo dell’Est’.
I film di Tarantino sono un vero e proprio mondo a sé con riferimenti a suoi film passati. Alcuni personaggi appaiono in film diversi e sono anche imparentati, come Vincent Vega di ‘Pulp Fiction’ e Blonde / Vic Vega di ‘Le iene’. Chissà cosa ci aspetterà nel decimo film di Tarantino.