Sandra Milo riceverà il prossimo 11 maggio uno dei riconoscimenti più importanti a cui possa aspirare un’attrice italiana. Ci riferiamo al David alla Carriera, che appunto le verrà consegnato durante la sessantaseiesima edizione dei David di Donatello, in programma tra poco più di una settimana. L’esordio di Sandra Milo nel mondo del cinema risale ad oltre mezzo secolo fa, per la precisione al 1955. Il suo talento è nato indubbiamente sotto una buona stella, visto che al fianco dell’allora giovanissima attrice recitarono leggende come Alberto Sordi e Nino Manfredi. Il film era “Lo scapolo”, scritto e diretto da Antonio Pietrangeli. Dopo tale esperienza, quest’ultimo e la Milo rinnovarono il loro sodalizio in altre tre occasioni: “Adua e le compagne” (1960), “Fantasmi a Roma” (1961) e “La visita” (1963).
Sandra Milo, nell’arco della sua lunghissima carriera, ha collaborato con tutti i più importanti registi italiani. Solo per fare qualche esempio, Roberto Rossellini, Gabriele Salvatores, Dino Risi, Pupi Avati, Gabriele Muccino e Federico Fellini. Proprio la collaborazione con quest’ultimo in “8½” (1963), vincitore di 2 Premi Oscar, ne decretò la consacrazione definitiva anche a livello internazionale.
Sandra Milo leggenda vivente
L’annuncio del David alla Carriera per Sandra Milo è arrivato direttamente dal Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Piera Detassis. Questa ha detto: “Chi se non Sandra Milo, la bionda vaporosa e svanita, si fa per dire, amata da Fellini che la immortala come sogno erotico in 8½ e Giulietta degli Spiriti? Il David alla Carriera è un omaggio alla battagliera Salvatrice Elena Greco, questo il suo vero nome, svelata al cinema, non per caso, dal regista delle donne Antonio Pietrangeli”.
E ancora: “La sua è una presenza quasi votiva, simbolo della femminilità e di come l’ha interpretata il nostro più grande cinema. Milo è la donna che i sogni degli uomini hanno immaginato, ma che l’attrice, con la sua astuzia, ha saputo mettere all’angolo. L’Accademia del Cinema Italiano è onorata di consegnarle il David alla Carriera“. Insomma, visto il suo curriculum questo riconoscimento era in qualche maniera doveroso.
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