Audrey Hepburn raccontata in una serie: tra gli autori anche suo figlio

Ormai è ufficiale: la serie tv sulla vita di Audrey Hepburn si farà. Dopo il grandissimo numero di documentari che abbiamo avuto modo di osservare durante gli anni, finalmente si è deciso di provare a sdoganare il volto di una delle più belle e talentuose attrici di sempre per un progetto differente. Perché Audrey Hepburn non è stata esclusivamente i personaggi che ha interpretato, ma anche una grandissima donna ed una madre esemplare. Il soggetto della serie in effetti è scritto proprio da una persona che l’ha conosciuta bene, ovvero suo figlio Luca Dotti. Egli ha scritto assieme a Luigi Spinola il libro bestseller Audrey mia madre, raccontando sfaccettature poco note del carattere della Hepburn.

Wildside, società italiana appartenente all’orbita del gruppo Fremantle, ha dunque deciso di dare fiducia a questo progetto. Per la stesura della sceneggiatura della serie tv su Audrey Hepburn è stata scelta una penna d’eccezione. Parliamo di Jacqueline Hoyt, tra i talenti più cristallini della nuova generazione hollywoodiana. Quest’ultima vanta nel suo curriculum serie di successo planetario, come “CSI“, “The Leftovers”, “The Good Wife” e “The Underground Railroad”.

Il progetto è agli albori ma si farà

Nonostante Audrey Hepburn fosse nata in Belgio, di nazionalità britannica e famosa soprattutto negli Stati Uniti, il suo legame con l’Italia è piuttosto forte. Come detto infatti l’attrice ebbe un figlio, Luca, dalla sua relazione con lo psichiatra Andrea Dotti, conosciuto durante una crociera. Questo amore con il Bel Paese è stato senz’altro reciproco, anche visti i tre David di Donatello collezionati in carriera dall’attrice vincitrice, tra le tante cose, di due Premi Oscar.

Rispetto alla serie tv che vedrà raccontata la vita di Audrey Hepburn, il chief operating officer di Freemantle Andrea Scrosati si è detto fiducioso. Ha infatti dichiarato: “Per Audrey il nostro obiettivo sarà ancora una volta quello di produrre un contenuto nato a livello locale ma rivolto a una platea mondiale. Credo che il team creativo riunito dalla Wildside e il progetto stesso abbiano le caratteristiche ideali perché questo accada”.

 

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