Debutta oggi su Disney+ l’attesissimo canale Star. Come abbiamo visto, la nuova estensione porta con sé numerosi contenuti, tra cui cult intramontabili ma anche prodotti originali. Fra questi spicca, in particolare, una nuova serie rivolta a un pubblico teen, Love, Victor. Ideata da Isaac Aptaker e Elizabeth Berger, si tratta di uno spin-off di Love, Simon, distribuito in Italia come Tuo, Simon.
Come il film del 2018, la nuova avventura a puntate si sofferma su un giovane protagonista, alle prese con i problemi tipici dell’adolescenza e, soprattutto alla scoperta della propria identità. Le vicende sono infatti incentrate sul liceale Victor Salazar (Michael Cimino) che, in modo analogo a Simon, inizierà una corrispondenza via Instagram con un coetaneo. Ecco cosa c’è da sapere su Love, Victor.
Victor Salazar è un adolescente che cambia città, trasferendosi dal Texas ad Atalanta. Il giovane si troverà a frequentare la stessa scuola che, tempo addietro, era stata teatro delle vicende di Simon. In un ambiente a lui sconosciuto, nel quale cercherà di integrarsi per “sopravvivere”, il ragazzo si troverà a dover fare i conti con la propria identità, ancora in via di definizione. Come nella pellicola del 2018, anche in Love, Victor il protagonista inizierà a scambiarsi messaggi con una persona misteriosa.
Victor, in cuor suo, sa di essere omosessuale. Il giovane se ne renderà man mano conto, grazie al compagno di scuola Benji (George Sear), per il quale comincerà a provare sentimenti specifici. Ma Victor proviene anche da un contesto particolarmente tradizionalista e, deciso a non voler “deludere” le aspettative della famiglia, proverà a mettere a tacere la sua natura. Insomma, le premesse alla base mostrano un teen drama a tematica LGBT canonico che affronta la tematica del coming out secondo modalità predefinite. Eppure, Love, Victor sembra voler andare oltre, divenendo un vero percorso di formazione per il giovane protagonista.
La vicenda, nel corso dei dieci episodi, lo porterà dunque a prendere maggior consapevolezza di sé. Il suo percorso di accettazione e, viceversa, la comprensione della sua identità da parte delle persone a lui vicine, sarà meno immediato. E, per questo, anche più veritiero. Lontano dall’astrazione del suo predecessore, Love, Victor mostra inoltre anche un contesto meno idealizzato, che contribuisce a conferire al racconto un’autenticità più accentuata. Ma che, fortunatamente, non rinuncia al lieto fine.
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