Riconosciuto a livello unanime come uno dei volti più noti che il cinema italiano abbia mai avuto, Totò nacque esattamente 123 anni fa. “Il principe della risata”, così come, a ragione, lo hanno soprannominato, deve quell’aspetto caratteristico a un caso fortuito. Accostato, oltre che per il suo immenso talento anche per i suoi tratti caratteristici, ai grandi nomi della commedia mondiale come Buster Keaton, Charlie Chaplin e i fratelli Marx, Totò è ancora oggi un mito da seguire. Un mito, nato quasi per caso anche a causa (o grazie) a un incidente.
Il suo nome era già tutto un programma. Totò è infatti lo pseudonimo scelto da Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, nato a Napoli il 15 febbraio 1898. Nobile d’adozione dal 1933, il suo destino era già scritto nel DNA. Fin da subito si distinse proprio per la sua forte personalità, che lo portò, in quasi cinquant’anni di carriera, a lavorare in ben 97 film al cinema e 50 spettacoli a teatro.
Interprete carismatico e istintivo, Totò ha legato il suo nome a quello dei più noti interpreti del cinema italiano. Il successo è arrivato anche grazie a un volto riconoscibile che lo ha reso una maschera nella tradizione della commedia dell’arte. Ma non tutti sanno che quella particolare conformazione, costituita da un setto nasale deviato e dalla mandibola non propriamente armonica, sia stata frutto di un caso fortuito.
Il tutto ha avuto luogo durante la sua infanzia. Il piccolo Antonio de Curtis, all’epoca in collegio Cimino, si distinse fin da subito per la sua vivacità, sebbene non avesse ancora nulla di Totò. Tuttavia, è in occasione di un particolare incidente, avvenuto in quel contesto, che nacque il comico che tutti noi conosciamo. Durante la ricreazione, infatti, il piccolo stava giocando a boxe con uno dei precettori. Tutto sembrava filare liscio, se non fosse che un colpo, sferrato con un intensità non indifferente, lo colpì in pieno volto. Il naso iniziò dunque a sanguinare e, inoltre, il piccolo de Curtis avvertì un forte dolore alla mascella.
L’evento passò in sordina, ma, nei giorni successivi, tutti si resero conto della gravità della situazione. Il setto nasale era infatti deviato mentre la mascella si mostrava più rientrata da una parte rispetto all’altra: ciò conferiva al piccolo un aspetto sicuramente non armonico, ma caratteristico. Ed è proprio così, da un evento sfortunato, che nacque la sua fortuna: de Curtis acquisì il volto di Totò, al sua “maschera” naturale.
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