Ha debuttato su Amazon Prime Video lo scorso lunedì 25 gennaio ma è già tra le pellicole più chiacchierate. Ballo Ballo, la nuova commedia musicale diretta da Nacho Álvarez, ha una colonna sonora d’eccezione. Ambientato negli anni ’70, infatti, il film ripercorre i maggiori successi di Raffaella Carrà, il caschetto platinato più famoso nel nostro paese. Una vera e propria retrospettiva, dunque, che, riflettendo sulla rivoluzione apportata in quel periodo dalla Signora della tv italiana, forse finisce per mettere in secondo piano la storia stessa. Ma vediamo meglio perché.
Ballo Ballo: il fascino senza tempo di Raffaella Carrà ci incanta ancora, ma il film ne risente
Indubbiamente tra le uscite più attese su Prime Video, Ballo Ballo ha debuttato sulla piattaforma qualche giorno fa. Co-produzione italo-spagnola, il film ha come protagonista Maria (Ingrid García-Jonsson), che ha deciso di abbandonare sull’altare il fidanzato Massimiliano (Giuseppe Maggio). La ragazza sceglierà dunque di ritornare in Spagna, suo paese nativo, e, dopo una serie di casi fortuiti, comincerà a pensare di dedicarsi al suo sogno: lavorare nello spettacolo. Entrerà nel corpo di ballo del programma Le sere di Rosa. Siamo però negli anni Settanta, nel pieno del regime franchista che attua una dura censura che soffoca la libertà di espressione. Una libertà che Maria riuscirà a rivendicare man mano, a colpi di ballo, sulle note della “Raffa nazionale“.
In Ballo Ballo la presenza della personalità italiana è essenziale per l’intreccio narrativo. Proprio partendo dalle canzoni della Carrà, dalla rivoluzione attuata in termini di costume, il film cerca di rivendicare l’indipendenza dell’arte dalla pressione della censura. Tuttavia, di quella carica sovversiva di cui Raffaella Carrà si è fatta portatrice, portandola a essere prima in Italia a mostrare l’ombelico in diretta tv, nel musical di Nacho Álvarez non rimane granché. Le canzoni dell’artista italiana sono la vera anima di un film che, in parte, tradisce gli intenti alla base della sua produzione. Purtroppo manca di restituire in chiave metastorica quella forza rivoluzionaria che ha comportato una presa sempre minore della censura.
Ciò non toglie che Ballo Ballo sia comunque un prodotto godibile: a scandire il ritmo narrativo infatti troviamo le sequenze musicali, vero cuore pulsante del film, con le canzoni della “Raffa nazionale“. Luca, Rumore e A far l’amore comincia tu sono pietre miliari che fanno parte della cultura del nostro paese e impreziosiscono la colonna sonora della commedia musicale. Insomma, di sicuro è un film imperdibile per i fan della Carrà. Pur non compiendo quella svolta metalinguistica, infatti, rimane un buon omaggio all’amato “caschetto d’oro“.