Sono davvero pochi gli attori che, seppur ancora giovanissimi, possono vantare una fama davvero internazionale. Tra questi c’è indubbiamente Daniel Radcliffe, che in questa data – quella del 23 luglio – festeggia il suo trentunesimo compleanno. Lo immaginiamo tutti così: intento a soffiare una candelina su una torta rosa con scritto, in verde, «Happee Birthdae, Daniel». Sì, perché a renderlo celebre in tutto il mondo è stato indubbiamente il suo ruolo da protagonista nei film di Harry Potter, la saga fantasy tratta dai libri di J. K. Rowling. È stato questo il trampolino di lancio che ha permesso all’attore di far breccia nel cuore di grandi e piccini, guadagnandosi un posto unico e insostituibile nella memoria di essi.
Il momento di svolta nella vita di Daniel Radcliffe
Era il 2000 quando Daniel Radcliffe partecipò giovanissimo ai provini per la trasposizione cinematografica della saga di Harry Potter. Fu quello, senza ombra di dubbio, il momento più significativo della sua intera carriera. Piccolo com’era, probabilmente, non si accorse della crucialità dell’attimo che stava vivendo: venne scelto per il ruolo da protagonista e, da quel momento, la sua vita avrebbe preso una piega del tutto inaspettata. Nel giro di pochi anni, sarebbe diventato uno dei volti più noti e amati del panorama cinematografico mondiale. Il suo bel faccino, i suoi occhi verdi – sì, proprio quelli di sua madre – sarebbero rimasti a emblema della saga che aveva appassionato, e avrebbe continuato ad appassionare, generazioni su generazioni.
La difficoltà di essere Harry Potter
L’essere stato scelto come protagonista di una saga cinematografica del calibro di Harry Potter è stato certamente un regalo per Daniel Radcliffe. Ma, al contempo, ha anche rischiato di rappresentare anche un limite per la sua carriera. Come è accaduto a tutti i volti principali delle grandi serie televisive e delle più importanti saghe cinematografiche, è stato difficile per lui staccarsi dal personaggio che lo ha reso celebre. Non solo: la paura di non essere mai all’altezza delle aspettative, lo ha spinto a cercare rifugio nell’alcol. «Penso che gran parte delle bevute fosse dovuto al panico e al non sapere cosa avrei fatto dopo e al non sentirmi a mio agio con me stesso quando ero sobrio», ha raccontato l’attore in un’intervista.
La carriera dopo la saga
Seppur con fatica e non senza essere preso poco seriamente dai colleghi – «tutti pensano che tu sia qui grazie a Harry Potter», gli dicevano ai provini -, Daniel Radcliffe è riuscito infine a costruirsi una sua carriera. Una volta conclusa la avventura con la Rowling, è riuscito ad ottenere diversi ruoli, che lo hanno fatto crescere a livello professionale. Tra questi c’è Miracle Workers, serie televisiva statunitense basata sul romanzo What in God’s Name di Simon Rich, in cui Daniel interpreta uno dei protagonisti, Craig Bog. La serie è ancora in corso ed è stata trasmessa nel nostro Paese su Italia 1.