In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il regista Dario Argento ha parlato della sua carriera e della sua vita privata ma soprattutto di un fantasma del suo passato: la sua esperienza con alcuni stalker che, ossessionati dai suoi film, lo hanno tormentato.
Dario Argento protagonista dei suoi stessi film
Dario Argento è il Maestro del brivido e ha dedicato la sua carriera al cinema horror e thriller. Suspiria, Profondo Rosso, Il gatto a nove code, sono solo alcuni dei film che hanno fatto la storia del cinema. Durante l’intervista il regista si è lasciato andare però ad alcune rivelazioni… da film horror.
Il regista ha rivelato di aver temuto, durante gli anni della sua carriera, di aver a che fare con dei potenziali assassini. Questo è quello che ha raccontato durante l’intervista:
“Già dal primo film, uno veniva a urlare sotto casa. Un altro era convinto di essere uguale a me, ma non era vero per niente. Andava nei ristoranti e diceva di mandarmi il conto, mi chiamava e minacciava: paga o ti uccido a bastonate. Un giorno, i miei aiuto registi l’hanno sbattuto al muro, gli hanno dato qualche sberla ed è sparito. Quando stavo a Los Angeles per preparare Tenebre per la Fox, cambiai vari alberghi e uno stalker mi trovava sempre. Alla fine, decisi di tornare a girare in Italia”.
Insomma dei veri e propri scenari da film dell’orrore ma Dario Argento è riuscito sempre a gestire la cosa.
Il regista ha poi raccontato di un altro periodo buio della sua vita: quello in cui aveva pensato al suicidio, dopo la separazione con la moglie Daria Nicolodi.
“la notte la finestra mi chiamava, mi vedevo sfracellato al suolo. Un amico medico mi aveva detto di murarla con l’armadio, così da non potermi buttare se l’impulso fosse tornato. Funzionò, la notte mi ritrovavo accasciato fra l’armadio e le tende, ma vivo”.
L’intervista si è poi conclusa con un pensiero rivolto alla figlia Asia. Nonostante non condivida le recenti scelte della figlia infatti, dichiara di volerle comunque un gran bene.