Sulla Mia Pelle, il film che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, continua a far parlare di sé. La vicenda nei giorni scorsi, ha intensificato gli attriti tra il presidente della Camera, Roberto Fico, e il ministro dell’interno Matteo Salvini.
Fico porta Sulla mia Pelle alla Camera: Salvini non si presenta
Il film di Alessio Cremonini, è stato proiettato martedì 13 novembre 2018, nella nuova aula del palazzo dei gruppi parlamentari, situata in via di Campo Marzio 78. Durante la proiezione erano presenti Roberto Fico, Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo. Grande assente Matteo Salvini, che si è giustificato dicendo “Sono molto impegnato”. Alla domanda se avesse già visto il film, il ministro dell’Interno ha dichiarato: “Non ho molto tempo per andare al cinema”.
Fico ha postato su Facebook le motivazioni che lo hanno spinto a portare il film alla Camera, affermando: “Quella di Cucchi è una storia di violenza e di ricerca della verità, che interessa e coinvolge tutti noi. Di una verità, e non è la sola, che lo Stato deve restituire ai familiari, prima di tutto, ma anche a sé stesso. Perché, come ho detto in altre circostanze, uno Stato che fa luce su sé stesso, che guarda dentro sé stesso, è uno Stato che viene riconosciuto dalle persone, e quindi diventa più forte. La verità è sempre fonte di legittimazione di uno Stato, delle sue istituzioni e dei suoi apparati di sicurezza. Per questo bisogna andare avanti fino in fondo in questo processo, senza timori. Perché quando lo Stato scaccia le sue ombre, i cittadini ritrovano la fiducia. La nostra comunità diventa più coesa e riesce a guardare al futuro con più serenità”.
Matteo Salvini e il caso Cucchi: “Capisco il dolore, ma mi fa schifo”
Sulla mia pelle, è uscito il 12 settembre 2018 su Netflix. Il film è stato poi proiettato in diverse sale cinematografiche e università. L’astio tra Ilaria Cucchi e Matteo Salvini, ha però radici più lontane. Nel 2016 infatti la sorella di Cucchi, pubblicò su Facebook una foto in costume di Francesco Tedesco. Il carabiniere in questione ha accusato i suoi colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro di essere i colpevoli dell’attestato. Al tempo, la risposta di Salvini, intervistato dalla Zanzara, è stata: “Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo. E’ un post che fa schifo“. Ha poi continuato dicendo: “Mi sembra difficile pensare che in questo, come in altri casi, ci siano stati poliziotti e carabinieri che abbiano pestato Cucchi per il gusto di pestare” e afferma: “Se così fosse, chi l’ha fatto dovrebbe pagare. Ma bisogna aspettare la sentenza, anche se della giustizia italiana onestamente non ho molta fiducia. Comunque, onore ai carabinieri e alla polizia”.
Anche se l’astio non sembra placarsi tra i due. Qualche settimana fa, Matteo Salvini ha invitato la sorella di Cucchi e la famiglia al ministero dell’Interno, per un incontro privato.
“La sorella e i parenti di Stefano Cucchi sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi vanno puniti con la massima severità, ma ciò non può mettere in discussione professionalità e eroismo quotidiani di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in divisa”. Ilaria Cucchi sembra però non aver dimenticato le passate dichiarazioni del ministro, e dopo aver rifiutato l’invito, ha dichiarato: “Il giorno in cui il ministro dell’Interno chiederà scusa a me, alla mia famiglia e a Stefano allora potrò pensare di andarci, prima di allora non credo proprio“.