Lunedì 22 ottobre 2018, protagonista della 5° giornata della Festa del Cinema di Roma è Martin Scorsese. Il regista, completamente vestito in Giorgio Armani, era super atteso da tutto il pubblico italiano, che ha riservato per lui standing ovation e file di ore sotto al freddo e alla pioggia. Il genio del cinema, di fronte ad una gremita platea ha vinto il Premio alla Carriera, che gli è stato consegnato da un commosso Paolo Taviani. In questa lunga intervista, Scorsese ha raccontato il suo rapporto con il cinema italiano: “Dall’Accattone a Le notti in Calabria, ci sono tanti nomi e film che hanno cambiato la mia vita, letteralmente”.
Martin Scorsese è considerato uno dei maggiori registi della storia del cinema. Fra i numerosi premi cinematografici ricevuti, ha vinto l’Oscar alla miglior regia nel 2007 per The Departed, la Palma d’oro al Festival di Cannes per Taxi Driver, il Leone d’oro alla carriera del Festival di Venezia nel 1995 e tre Golden Globe come miglior regista dell’ultimo decennio.
E’ stata ripercorsa un po’ tutta la sua storica carriera, con grandi nomi che hanno caratterizzato la sua vita. Scorsese, ha parlato in particolare dei nove film italiano che più lo hanno influenzato. Si è partiti dall’Accattone di Pier Paolo Pasolini, che racconta di avergli insegnato la santità dell’animo umano, per passare a La presa del potere di Luigi XIV del 1996, di Rossellini. Ancora Umberto D di Vittorio De Sica sul quale ammette: “Il momento ultimo e sublime del Neorealismo con la purezza, la dignità e l’ironia di De Sica”, Il posto di Ermanno Olmi, L’eclissi di Michelangelo Antonioni.
Ha parlato anche di Divorzio all’italiana di Pietro Germi affermando di aver ricevuto in dono da Germi, l’arguzia che lui stesso va cercando nel cinema. Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, Il Gattopardo di Luchino Visconti, per finire con Le notti di Cabiria di Federico Fellini. E a proposito del grande Fellini, Scorsese aggiunge che dovevano girare un film insieme, un documentario per Universal a inizi anni ’90 ma poi Federico Fellini è venuto a mancare.
Alla fine di questa meravigliosa intervista, Martin Scorsese ha voluto dare parole di incoraggiamento a tutti i futuri registi: “perché cari italiani ne avete tanti di autori in gamba,fateli lavorare e loro continueranno ad impreziosire la meravigliosa storia del vostro cinema!”
“Vivendo nella Little Italy di Manhattan, potevi scegliere fra diventare gangster o prete. Io scelsi la vita religiosa ma finii per diventare un regista“- Martin Scorsese
Alle ore 21:00, la Sala Sinopoli ha ospitato la proiezione di The hate you give di George Tillman Jr. tratto dall’omonimo libro per ragazzi. Starr, sedici anni, vive nel quartiere popolare di Garden Heights. I genitori, per offrirle le migliori opportunità, la iscrivono alla rinomata Williamson Prep School. Così Starr si ritrova divisa tra due mondi: quello povero e nero del suo quartiere e quello ricco e bianco della sua scuola.
Questo fragile equilibrio si rompe quando Starr assiste a una sparatoria in cui Khalil, suo amico d’infanzia, resta ucciso da un poliziotto. Unica testimone, Starr deve decidere se dire la verità: facendolo, potrebbe mettere in pericolo sé e la sua famiglia, perché coinvolgerebbe il boss della droga di Garden Heights, per cui Khalil lavorava. Mentre la sua comunità chiede giustizia per Khalil, Starr inizia un percorso che le rivelerà la verità su se stessa.
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