La quarta giornata della Festa del Cinema di Roma, si è aperta con il regista Berry Jenkins, che con il suo film pone uno sguardo sulle sfide della vita. In un’intervista, Jenkins racconta: «Vincere un Oscar un po’ te la cambia la vita. Prima dovevi lottare per un sì, adesso invece devo saper dire di no». Berry Jenkins, premio Oscar per Moonlight, ha sfilato sul red carpet per presentare il suo film “If beale Street could talk“, tradotto “Se la strada potesse parlare“. E’ un film che fa emergere il difficile percorso che una donna deve affrontare senza più il suo compagno al suo fianco.
Il marito infatti, viene accusato ingiustamente di stupro e la fidanzata incinta, fa di tutto per dimostrare la sua innocenza. E’ quindi una storia di amore e di diritti negati, tratta dal libro James Baldwin. “Sono un suo fan da quando ero all’università. È stata una mia ex ragazza a farmi conoscere il suo lavoro e ho da subito amato il suo modo di scrivere.”
“In questo libro ho trovato la perfetta combinazione tra la sua vena romantica e un’altra critica contro il sistema”, afferma il regista. Berry Jenkins, ha un obiettivo ben preciso nel mostrare questo film. Vuole mostrare a tutto il mondo, quanto le persone nere abbiano una vita difficile, dai tempi della fondazione del mondo. Racconta quindi come nonostante tutta la sofferenza ed il bisogno di sopravvivere, abbiano la voglia e a forza di vivere e di celebrare la bellezza.
Il regista, ha inoltre cercato di attenersi il più possibile al libro, mantenendo comunque una certa uguaglianza, anche nei vestiti e nei sentimenti dei protagonisti. «Quando in una famiglia di colore nasce un figlio, i genitori non lo lasciano libero, ma lo proteggono. È un istinto naturale che è molto ben spiegato nel libro. Ho inserito una scena che non è nel libro, quella finale in cui parlano in carcere dove visivamente ho cercato di riprodurre la bellezza dell’amore – dice Jenkins – c’è molto giallo in quella scena così come all’inizio. Volevo sottolineare la forza delle famiglie afroamericane».
In merito all’Oscar, Berry Jenkins ammette: “È stato strano. Ci sono eventi piccolissimi che funzionano a meraviglia, per cui non potevo mai immaginare un errore agli Oscar. Quando hanno annunciato La La Land non ho pensato nulla, poi dopo ho avuto un black out totale e quando mi sono ripreso avevo un Oscar in mano».
Non è stato l’unico presente alla Festa del Cinema di Roma. E’ stato presentato Kursk di Thomas Vinteberg, che racconta la lotta alla sopravvivenza dei marinai del sottomarino K-144 Kurst, che fu spedito sul fondo delle acque del Mare di Barents in seguito a due esplosioni interne. Gilles de Maistre, porta invece Mia et le lion blanc, nel quale Mia, cerca di salvare un leone con cui aveva un rapporto speciale. Attesissimo invece il film del belga Felix Van Groeningem, Beautiful Boy. In questo film, un padre vive la straziante esperienza di vedere il proprio figlio diventare dipendente dalla metanfetamina e con coraggio e forza farà di tutto per recuperare il figlio e salvare la sua famiglia.
La quinta giornata della Festa del Cinema di Roma è già iniziata. Alle 19 in Sala Sinopoli, è atteso Martin Scorsese, la leggenda degli incontri ravvcinati. Il regista parlerà dei suoi incontri, dei suoi amori, degli aneddoti, curiosità e speranze. Durante la serata, gli verrà consegnato il Premio alla carriera. Ci svelerà anche qualche anticipazione su “The Irishman” con Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Keitel e Paquin?
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