Terza giornata della Festa del cinema di Roma. Protagonista Michael Moore, il regista Premio Oscar per il miglior documentario Bowling a Columbine, e Palma d’Oro a Cannes per il film Fahrenheit 9/11. Il documentario racconta in modo provocatorio le elezioni presidenziali che scossero gli Stati Uniti.
Mentre la città di New York sta già festeggiando la signora Clinton, e nonostante la sbandierata preferenza di tre quarti degli americani per il programma democratico, il 9 novembre del 2016 viene eletto presidente degli Stati Uniti d’America un uomo pubblicamente razzista, classista: Donald Trump. “Com’è potuto accadere?”, si domanda Michael Moore. Inoltre, tesse qualche importante e tragico collegamento tra la nuova presidenza e le tragedie nazionali. Dalle carneficine nelle scuole all’avvelenamento di massa della popolazione nera nella città di Flint, in Michigan.
Regista, attore e produttore Michael Moore, attraverso i suoi lavori, affronta con spirito critico i problemi e le contraddizioni del sistema politico, economico e sociale degli Stati Uniti. Si è occupato nella sua lunga carriera anche di serie televisive soprattutto negli anni Novanta e ha scritto diversi best seller, come Downsize This! (Giù le mani! L’altra America sfida potenti e prepotenti) e Guai in arrivo. La storia della mia vita del 2011. Tra i documentari ricordiamo invece Capitalism: A Love Story (2009), Michael Moore in TrumpLand (2016) e l’ultimo Fahrenheit 11/9 (2018).
Nel 2003, Moore vince l’Oscar come miglior documentario per Bowling a Columbine, in cui affronta il tema tanto dibattuto della libertà dell’uso e della possedimento di armi negli States. Il film è dedicato al tema dell’uso delle armi in America, facendo riferimento alle stragi nelle scuole americane, in particolare al massacro della Columbine High School, avvenuto nell’aprile 1999 a Littleton, nel Colorado, nella quale due ragazzi armati di fucile entrarono nella loro scuola e uccisero 12 studenti e un insegnante per poi suicidarsi. La realizzazione del documentario porta l’autore in giro per gli Stati Uniti, fino alla finale intervista all’ex-attore Charlton Heston, presidente della National Rifle Association (Associazione Nazionale Fucili).
Durante la quarta giornata alla Festa del Cinema di Roma interverrà Timothée Chalamet, il protagonista di Chiamami col tuo nome, che presenta il suo ultimo lavoro dal titolo: Beautiful Boy di Felix Van Groeningen. Il racconto tratto dai due bestseller firmati da David e Nic Sheff. Ecco la trama a diciotto anni, Nic Sheff (Timothée Chalamet) è un bravo studente, coinvolto nelle recite e nel giornale della scuola, membro della squadra di pallanuoto, pronto per entrare al college, ma, dopo aver provato la metanfetamina, passa a una totale dipendenza. Gli Sheff devono così affrontare il fatto che la dipendenza è una malattia che non discrimina e può colpire qualsiasi famiglia in qualsiasi momento.
Gli altri protagonista della giornata: Barry Jenkins, Steve Carrell, la serie di Park Chan-wook!
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