VelvetMag ha raggiunto telefonicamente Nico Toffoli, attore, director, fondatore e Presidente del Rieti e Sabina Film Festival. Ecco cosa ci ha detto nella nostra intervista esclusiva.
VelvetMag ha sentito telefonicamente Nico Toffoli, attore e fondatore della Fotonica Non-Profit nonché Presidente del Rieti e Sabina Film Festival. Insieme a lui abbiamo tirato le somme di questa edizione ed ecco cosa ci ha detto nella nostra intervista.
Attore e regista, come sei arrivato al Rieti e Sabina Film Festival?
E’ un buon punto questo per partire con la nostra intervista. In origine non pensavo di poter organizzare eventi di questo tipo poi però mi sono occupato del Festival di Pietra Santa nel 2005 e poi anche altri Festival come quello del Bormeo e da lì è iniziato tutto e ho cominciato ad occuparmi del Rieti Film Festival.
Cosa vuole dire fondare un Festival come quello di Rieti?
Fondare un Festival è un lavoro gigantesco. Non solo per ciò che riguarda la parte dei vincitori e dei film in gara, anche la pubblicità sul posto. E’ importante sponsorizzare eventi come questo perché servono al cinema e soprattutto ai film per prolungarne la vita. Molti film infatti poco dopo l’uscita nelle sale cadono nel dimenticatoio, ecco noi non vogliamo questo. L’obiettivo è quello di scovare un film e portarlo al grande pubblico. Si tratta di distribuzione parallela, rispetto al canale classico, a cui aggiungiamo la pubblicità del posto in cui abbiamo organizzato tutto, la città di Rieti.
Immagino non sia stato semplice far “accettare” un Festival internazionale in una città non troppo grande come Rieti.
In effetti sì, il pubblico era piccolo e non c’è stata un’accettazione totale dell’evento. Ma non era questa la nostra missione originale. Quello che volevamo fare era di portare il grande cinema a Rieti. Se pensi alla giuria che abbiamo avuto, te ne fai subito un’idea. Una giuria internazionale che potrebbe benissimo essere quella di Cannes o di Venezia. Nonostante questo, posso dire però che non c’è stata una partecipazione adeguata alla kermesse.
Lo possiamo definire un Festival di nicchia, o non ti piace questa locuzione?
No, Festival di nicchia no! E’ un Festival di Fascia A, con 200 titoli internazionali, attori internazionali, tutto accompagnato da una presentatrice di Serie A, Metis Di Meo.
Quanto vi ha aiutato la stampa?
Molto. Abbiamo potuto contrare su VelvetMag, Canale 21, Il Messaggero di Rieti ed altri. Ma penso che non abbia avuto la risonanza che poteva e doveva avere. Nonostante, però, l’ottimo riscontro.
Un tuo personale bilancio su questa edizione?
Ampiamente favorevole. Ovviamente parliamo di un bilancio sganciato dal numero di spettatori. Ma ripeto, l’obiettivo era quello di rendere tutto internazionale.
Progetti futuri, tuoi personali?
Io sono attore e anche sceneggiatore. Non posso rivelare molto ma dovremmo riniziare a marzo con le riprese di un film che sto facendo con Maurizio Bizzarri. Sono previsti grandi nomi. Inoltre, colgo l’occasione per ringraziare Metis Di Meo, che è stata colei che ha consentito questo evento, è stata il “collante” dell’evento, una grande professionista. Ringrazio inoltre Emilia Scaccia, che ha vestito Metis rendendola ancora più meravigliosa. Grazie anche ai nostri sponsor tra cui Plex Design, Fabbrica Torino e Movea. Inoltre in estate mi occuperò anche di altri due Festival, tra cui il Palermo International Film Festival.