VelvetMag ha contattato Metis Di Meo, conduttrice e attrice. Ecco cosa ci ha detto nella nostra intervista esclusiva.
Abbiamo contattato Metis Di Meo conduttrice, attrice e volto amato della tv italiana. Nella sua carriera tanti programmi tv come Ballando con le Stelle, Uno Mattina – Storie Vere e Lezioni di Bon Ton. Sarà lei il volto e la voce del Rieti e Sabina Film Festival.
Nella tua carriera hai presentato già diverse volte soprattutto in tv, cosa vuole dire per te intervenire in un Festival come quello di Rieti? Cosa ti aspetti da questa esperienza?
Sono contenta di essere voce e volto di una nuova manifestazione che parte con i migliori presupposti di qualità e selezione cinematografica. Seguo da sempre eventi di Cinema, ho condotto e diretto molte manifestazioni a riguardo e sono cresciuta fra un set ed un festival, con un padre che è stato un produttore cinematografico che si occupava di un cinema ricercato e sperimentale. Ed una mamma che, oltre ad essere tersicorea, tramite la danza si era ritrovata lavorare con registi come Fellini.
Dal Rieti e Sabina Film festival mi aspetto di trovare qualità e passione, la stessa che ho trovato nel suo presidente, Nico Toffoli, ovvero colui che mi ha invitata sul questo palco.
La tua carriera nella tv è davvero ricca, da “Lezioni di Bon Ton”, a Uno mattina, e anche Ballando con le stelle, cosa però ti piace più fare. Dove ti senti maggiormente realizzata?
Sono una creativa, autrice e conduttrice. Ho scritto, ideato, condotto, collaborato a più di 50 programmi per i media, principalmente televisivi, in questi 15 anni di lavoro. I format sono stati svariati, dai talk alle prime serate, dai videotutorial ai quiz, dai comic show all’edutaintment per Rai1, Rai2, Rai5, Rai Gulp, Canale5, Italia1, La 7, T9, Mtv, Europa7, etc…
Anche se spesso mi sono legata, volente o nolente, a grandi contenitori che mi hanno insegnato molto, come Domenica In, Ballando con le Stelle o Unomattina,la mia casa da 7 anni, la sperimentazione, i programmi innovativi, rimangono la mia passione.
Ho lavorato con la prima Tv interattiva al mondo, Telemedia, ho condotto il primo programma con Ugc, materiale generato dagli utenti della rete in tv, Talent1 su Italia1. Poi ho creato Lezioni di Bon Ton, l’originale esperimento di video tutorial televisivo su Rai5, e l’assoluto primato italiano di Social King, il primo programma interattivo che ha saputo portare i social e gli youtubers in tv su Rai2 per parlare di cultura digitale.
Spesso oggi divido il lavoro come inviata e conduttrice, da una parte, creativa e autrice dall’altra. Anche se il mio sogno è quello di continuare a dare alla luce prodotti per i media, creati scritti e condotti dalla sottoscritta ma in assoluta sinergia con squadre di giovani professionisti e creativi.
Mi sento realizzata nel dare vita a programmi che spostano gli schemi, anche se di poco, che donano emozioni e conoscenza, che mi facciano imparare con il sorriso, che buttino giù barriere e pregiudizi, che siano così inclusivi da suscitare curiosità a persone che forse non si sarebbero fermate a guardare la tv, ma quello che hanno sentito e visto ha dato spunto loro per realizzare qualcosa di nuovo, diverso.
Da piccola sognavi di entrare nel mondo dello spettacolo?
Sono nata fra un tripudio di arte, fra il Balletto dell’Opera e i set di Cinecittà, i Viaggi d’avventura ed un nonno che dipingeva e mi accompagnava nei musei, fra amici cantanti e scrittori.
Sognano di trovare quel senso di libertà in me stessa, di dare sfogo alla mia anima, ai miei desideri.
Pensavo di voler fare l’attrice, ho cominciato che avevo pochi anni ed ho continuato fra fiction, pubblicità, documentari e corti sino ai 20 anni. Quando ho capito che l’indole, l’adattamento al lavoro, la gestione del tempo per me erano fondamentali. Fare l’attrice vuol dire essere la tela bianca, che dipinta diventa protagonista, io volevo essere il pittore, i suoi occhi, i suoi viaggi, le sue mani. Non amando piangere, spogliarmi a comando, fare casting o aspettare che qualcuni veda qualcosa in me che forse non voglio mostrare, ho capito a 15 anni presentando per sbaglio una serata che condurre mi piaceva molto. Nella mia piena adolescenza da stravagante secchiona volevo essere anche una scrittrice, continuare a leggere, viaggiare e studiare, scoprendo posti e persone. È bastato poco tempo a capire la potenzialità del mezzo televisivo, essere autrice e conduttrice dava sfogo a pensieri e creatività, voglia di viaggi e scoperta, analisi della realtà e rapporto attivo ed autonomo con il prossimo. Ed eccomi qui, da allora non ho cambiato idea. Il mio desiderio di trasformismo mi portava ad amare ancora la recitazione, ma per motivi professionali ho dovuto fare una scelta.